di don Alfredo M. Morselli
I parte
Totus Marianus est Carmelus.[1]
Isaia ce lo ha affermato: la Vergine dalla quale nascerà Cristo avrà nello stesso tempo la bellezza del Carmelo: «Datus est ei decor Carmeli» (Is 35, 2). La bellezza del Carmelo le è stata data…
Nel suo Cantico che la Chiesa applica a Maria, Salomone canta: «Caput tuum ut Carmelus»: il tuo capo è simile al Carmelo! (Cant. 7, 5). Lo si vede nella Scrittura: il Carmelo serve ad onorare e a lodare Maria[2].
Elia arse d’amore per Maria […] Tutto quello che Elia possiede, tutto ciò che gli si riconosce in proprio viene da Maria, ed è per Maria che egli lo ritiene.[3]
Nella storia del santo profeta Elia - così some essa è narrata nel I libro dei Re - si parla di una misteriosa nuvoletta che sale dal mare, e che diventa pioggia abbondante, tale da porre fine alla siccità in Israele.Tanti buoni autori cristiani hanno visto, in questa nuvoletta, una figura della Beata sempre Vergine Maria [4].San Pio X ha reso questa interpretazione propria del supremo magistero ecclesiastico, e così leggiamo, nell’Enciclica Ad diem illum laetissimum:
“Noi vediamo nelle sante scritture, che ogni volta che ci è profetizzata la grazia che ci deve giungere, quasi sempre il Salvatore degli uomini vi appare insieme alla sua santissima Madre […] Maria è oggetto del pensiero […] di Elia, che vede la piccola nube che sale dal mare. E senza aggiungere altro, noi troviamo sempre Maria dopo Cristo nella legge, nella verità delle immagini e delle profezie” [5].
Molti moderni biblisti scuoterebbero il capo di fronte a questo tipo di interpretazione; noi invece, con l’aiuto di Dio e della SS. Vergine Maria, cercheremo di mostrare che quanto scrive S. Pio X è verissimo e fondatissimo.Per provare a capire il grande mistero di quella piccola nube che sale dal mare, bisogna considerare tutta la storia del santo profeta Elia, partendo dall’inizio.
Sem comentários:
Enviar um comentário