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sábado, 14 de novembro de 2009

La Vergine in persona dice a Suor Lucia di rivelare il Segreto.Il Terzo Segreto svelato interamente

Capitolo 4

Il Terzo Segreto

Proprio come predetto dalla Vergine nel 1917, la Seconda Guerra Mondiale scoppiò durante il regno di Papa Pio XI. Per il 1943, Joseph Stalin si era efficacemente impegnato a liquidare i Cattolici e ad esportare il comunismo mondiale dalla Russia Sovietica. Nel giugno dello stesso anno, Suor Lucia, che all'epoca aveva 36 anni, soffrì gravemente di pleurite. Questo stato di cose preoccupò moltissimo il Vescovo da Silva di Leiria-Fatima ed il canonico Galamba, suo amico e consigliere. Essi temevano infatti che Suor Lucia potesse morire senza aver messo per iscritto il Terzo Segreto.

Così terribile che non riusciva a scriverlo

Nel settembre 1943 il Vescovo da Silva le suggerì di scriverlo su carta, ma ella rifiutò di accettare il suggerimento perché non voleva prendersi la responsabilità di una tale iniziativa da sola. Suor Lucia in cuor suo era assai preoccupata dal fatto che, senza un comando formale ed esplicito del proprio Vescovo, non avesse ancora il permesso di Dio di rivelare il Terzo Segreto. Dichiarò tuttavia che avrebbe obbedito ad un ordine esplicito da parte del Vescovo da Silva.

Durante la metà di ottobre del 1943, durante una visita a Suor Lucia al convento di Tuy, in Spagna (400 chilometri da Fatima, vicino al confine con il Portogallo), il Vescovo da Silva dette a Suor Lucia un ordine formale di scrivere il Segreto. Suor Lucia cercò di obbedire al comando del Vescovo, ma fu incapace di eseguirlo per i successivi due mesi e mezzo.

La Vergine in persona dice a Suor Lucia
di rivelare il Segreto

Finalmente, il 2 gennaio 1944 la Beata Vergine Maria apparve a Lucia di nuovo, per darle forza e confermarle che era volontà di Dio che ella rivelasse la parte finale del Segreto. Solo allora Suor Lucia fu capace di superare i propri timori e di trascrivere il Terzo Segreto di Fatima.1 Ma anche così, non prima di 9 gennaio 1944 Suor Lucia scrisse questa nota al Vescovo da Silva, informandolo che il Segreto era stato finalmente trascritto su carta:

Ho scritto quello che mi ha chiesto. Dio ha voluto mettermi un poco alla prova, ma finalmente questo è stato il Suo volere: (il testo) è sigillato in una busta ed essa [la busta sigillata] è nel quaderno...2

Un singolo foglio di carta

Fu fin dall'inizio evidente che il Segreto era racchiuso in due documenti: uno sigillato nella busta, e l'altro contenuto nel quaderno di Suor Lucia. (Per quale altro motivo avrebbe altrimenti menzionato il quaderno insieme alla busta sigillata?) Per ora concentriamoci su quello che era stato sigillato nella busta.

Lucia era ancora talmente presa dalla trepidazione per i contenuti del Segreto che non avrebbe affidato il Segreto sigillato nella busta (e poi fu messo nel suo quaderno) a nessun altro che ad un Vescovo affinché lo portasse al Vescovo da Silva. Il 17 giugno 1944 Suor Lucia lasciò Tuy, attraversò il fiume Minho ed arrivò ad Asilo Fonseca dove dette di persona il suo quaderno, in cui aveva inserito la lettera contenente il segreto, all'Arcivescovo Manuel Maria Ferreira da Silva (Arcivescovo di Gurza). Quello stesso giorno, l'Arcivescovo da Silva consegnò il Segreto al Vescovo José Alves Correia da Silva (Vescovo di Leiria) a casa sua in campagna, non lontano da Braga. A quel punto il Vescovo di Leiria portò il Segreto nel Palazzo Episcopale a Leiria. Questi dettagli saranno molto importanti in vista di quello che verrò rivelato nel commentario Vaticano sulla pubblicazione definitiva del Terzo Segreto, datata 26 giugno 2000.

Sin dall'inizio, la testimonianza unanime è stata che il Terzo Segreto fosse racchiuso in forma di una lettera su di un singolo foglio di carta. Padre Joaquin Alonso (l'archivista ufficiale dei documenti delle apparizioni di Fatima) rapporta che entrambi Suor Lucia ed il Cardinale Ottaviani affermarono che il Segreto era scritto su di un singolo foglio di carta:

Lucia ci rivela di averlo scritto su di un foglio di carta. Il Cardinale Ottaviani, che lo ha letto, ci dice la stessa cosa: ‘ella lo scrisse su di un foglio di carta’…3

Il Cardinale Ottaviani, in veste di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1967, affermò di aver letto il Terzo Segreto e che esso era stato scritto in un singolo foglio di carta. Egli confermò questa informazione l'11 febbraio 1967 durante una conferenza stampa alla adunanza dell'Accademia Pontificia Mariana a Roma. Il Cardinale Ottaviani affermò:

E quindi, che cosa ha fatto [Lucia] per obbedire alla Santa Vergine Maria? Ha scritto su di un foglio di carta, in portoghese, quello che la Santa Vergine le aveva chiesto di rivelare …4

Il Cardinale Ottaviani è un testimone di questo fatto. Durante la stessa conferenza stampa egli aggiunge:

Io, che ebbi la grazia ed il dono di leggere il testo del Segreto — malgrado anche io sia tenuto al silenzio in quanto costretto dal segreto …5

Abbiamo anche la testimonianza del Vescovo Venancio, che era allora Vescovo ausiliare di Leiria-Fatima, il quale nel marzo del 1957 ricevette l'ordine, da parte del Vescovo da Silva, di portare delle copie di tutti gli scritti di Suor Lucia — incluso l'originale del Terzo Segreto — al Nunzio Apostolico di Lisbona per essere trasferito a Roma. Prima di portare gli scritti di Lucia al Nunzio, il Vescovo Venancio guardò in controluce la lettera contenente il Terzo Segreto e vide che il Segreto era “scritto su di un piccolo foglio di carta”.6 Frère Michel per primo identifica il valore di questa testimonianza.

Tuttavia, grazie alle rivelazioni del Vescovo Venancio, al tempo Vescovo Ausiliario di Leiria ed intimamente coinvolto in questi eventi, abbiamo ora molti fatti certi di cui dobbiamo tener conto e che non dobbiamo dimenticare. Io stesso ricevetti queste informazioni per bocca dello stesso Vescovo Venancio il 13 febbraio 1984 a Fatima. Il precedente Vescovo di Fatima mi ripeté, quasi parola per parola, quello che aveva già detto precedentemente a Padre Caillon, il quale ne dette un resoconto assai dettagliato durante le sue conferenze.7

Ecco la testimonianza del Vescovo Venancio, secondo le parole di Frère Michel:

Il Vescovo Venancio ci disse che una volta, essendo da solo, prese la busta contenente il Terzo Segreto e cercò di vederne in controluce i suoi contenuti. Nella grande busta del Vescovo egli intravide una seconda busta più piccola, quella di Lucia, e dentro questa lettera un normale foglio di carta con margini in entrambi i lati di circa tre quarti di centimetro. Si prese la briga di misurare le dimensioni di tutto. Così, il Segreto finale di Fatima era stato scritto su di un foglietto di carta.8 [enfasi aggiunta]

Altri elementi provano ulteriormente che questo singolo foglietto di carta conteneva circa 20-25 righe di testo. Su questo punto le testimonianze di Suor Lucia, del Cardinale Ottaviani, del Vescovo Venancio, di Padre Alonso, di Frère Michel e di Frère François coincidono tutte:

… siamo certi che le venti o trenta righe del Terzo Segreto …9

L'ultimo Segreto di Fatima, scritto in un foglietto di carta, non è quindi molto lungo. Probabilmente venti o venticinque righe …10

Il Vescovo Venancio guardò “la busta [contenente il Terzo Segreto] in controluce. Fu in grado di vedere al suo interno un foglietto di cui misurò le dimensioni. Sappiamo così che il Terzo Segreto non è molto lungo, probabilmente 20 o 25 linee…”11

Scritto in forma di una lettera

E' egualmente riconosciuto che il Terzo Segreto fu scritto in forma di una lettera al Vescovo da Silva. Suor Lucia in persona ci dice che il Terzo Segreto fu scritto come una lettera. Su questo punto abbiamo la testimonianza scritta di Padre Jongen il quale, il 3-4 febbraio 1946, interrogò Suor Lucia, come segue:

‘Lei ci ha fatto già conoscere due parti del Segreto. Quando arriverà il tempo per rivelare la terza parte?’‘Ho già comunicato la terza parte in una lettera al Vescovo di Leiria’, rispose.12 [enfasi aggiunta]

Poi abbiamo le decisive parole del Canonico Galamba:

Quando il Vescovo si rifiutò di aprire la lettera, Lucia gli fece promettere che sarebbe stata aperta definitivamente e letta al mondo o alla sua morte o nel 1960, quale dei due eventi fosse accaduto per primo.13 [enfasi aggiunta]

Deve essere rivelato al mondo nel 1960

Perché proprio nel 1960? Nel 1955 il Cardinale Ottaviani le chiese perché non dovesse essere rivelato prima del 1960. Lei le rispose: “perché allora sembrerà più chiaro (mais claro)”. Suor Lucia aveva fatto promettere al Vescovo di Leiria-Fatima che il Segreto sarebbe stato letto al mondo nel momento della sua morte, ma ad ogni modo non più tardi del 1960 “perché la Beata Vergine desidera così”.14 Il Canonico Barthas aggiunse inoltre: “per di più, [il Terzo Segreto] sarà ben presto conosciuto, dal momento che Suor Lucia afferma che la Madonna desidera che esso venga rivelato a partire dal 1960”.

Queste testimonianze ci portano quindi ad un terzo e cruciale punto che riguarda il Segreto: il fatto che esso doveva essere rivelato nel 1960. Ma a febbraio 1960 il Patriarca di Lisbona avrebbe dichiarato:

Il Vescovo da Silva la mise (la lettera sigillata da Lucia) in un'altra busta sulla quale scrisse che la lettera doveva essere aperta nel 1960 dal sottoscritto, Vescovo José Correia da Silva, se era ancora vivo, o altrimenti dal Cardinale Patriarca di Lisbona.15 [enfasi aggiunta]

Padre Alonso ci narra che:

Altri Vescovi hanno parlato — e con autorità — dell'anno 1960 come quello indicato per l'apertura della famosa lettera. Così, quando l'allora Vescovo titolare di Tiava ed il Vescovo ausiliare di Lisbona chiesero a Lucia quando il Segreto dovesse essere svelato, ricevettero sempre la stessa risposta: nel 1960.16 [enfasi aggiunta]

Nel 1959, il nuovo Vescovo di Leiria, Vescovo Venancio, dichiarò:

Penso che la lettera non sarà aperta prima del 1960. Suor Lucia ha chiesto che non venisse aperta prima della sua morte o comunque non prima del 1960. Oggi siamo nel 1959 e Suor Lucia gode di buona salute.17 [enfasi aggiunta]

Infine, abbiamo l'annuncio dato dal Vaticano l'8 febbraio 1960 (apparso in un comunicato dell'agenzia stampa portoghese A.N.I.) riguardante la decisione di sopprimere il Segreto — un documento su cui torneremo più approfonditamente nel Sesto capitolo. L'annuncio, dato dal Vaticano, è il seguente:

… è molto probabile che la lettera, nella quale Suor Lucia scrisse le parole che la Madonna ha confidato come un segreto ai tre pastorelli nella Cova da Iria, non sarà mai aperta.18 [enfasi aggiunta]

Fin qui, tutti gli indizi portano a questo: un segreto scritto in forma di lettera, su di un unico pezzo di carta che contiene circa 20-25 righe scritte a mano, con margini di circa ¾ di centimetro in entrambi i lati; un segreto che avrebbe dovuto essere rivelato entro il 1960, ed in quell'anno in particolare, perché “sarebbe stato più chiaro [mais claro]” per allora.

E' stato questo il documento che fu consegnato dal Vescovo Venanzio al Nunzio Papale, il quale lo trasferì poi al Sant'Uffizio (conosciuto ora come Congregazione per la Dottrina della Fede) nel 1957:

Giunto in Vaticano il 16 aprile 1957, il Segreto fu indubbiamente posto sulla scrivania personale di Papa Pio XII, dentro una piccola scatola di legno, recante l'iscrizione Secretum Sancti Officii (Segreto del Sant'Uffizio).19

E' importante notare che il Papa era a capo del Sant'Uffizio prima che Papa Paolo VI riordinasse la Curia Vaticana nel 1967. Pertanto il Papa aveva tutto il diritto di trattenere presso di se il Terzo Segreto e la scatola poteva ben essere marchiata con la scritta “Segreto del Sant'Uffizio”. Essendo il Papa a capo del Sant'Uffizio, questa scatola divenne parte degli archivi del Sant'Uffizio. Bisogna tenere bene in mente questi fatti per poter capire fino in fondo alcune considerazioni che faremo più avanti.

Una predizione dell'apostasia
all'interno della Chiesa

E riguardo ai contenuti del Segreto? Torniamo alla frase testuale “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc. ” la quale, come fatto notare in precedenza, appare alla fine del testo integrale delle prime due parti del Grande Segreto, nelle quarte memorie di Lucia.

Su questo punto dobbiamo considerare la testimonianza fondamentale di Padre Joseph Schweigl, al quale Papa Pio XII aveva affidato una missione segreta: interrogare Suor Lucia sul Terzo Segreto. E così fece, al convento Carmelitano di Coimbra il 2 settembre 1952. Al suo ritorno a Roma, Padre Schweigl si recò presso la sua residenza al Pontificio Collegio Russicum ed il giorno seguente disse questo ad un suo collega:

Non posso rivelare niente di quello che ho appreso a Fatima riguardante il Terzo Segreto, ma posso dire che esso ha due parti: una riguarda il Papa; l'altra, logicamente (anche se non posso dirne niente) dovrebbe essere la continuazione delle parole: ‘In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede.’20

Così viene confermata la conclusione che una parte del Segreto è davvero la continuazione della frase il cui completamento il Vaticano non ha ancora rivelato: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.”

Questa conclusione viene confermata da tanti altri testimoni, tra i quali:

Padre Fuentes

Il 26 dicembre 1957, Padre Agustín Fuentes intervistò Suor Lucia. L'intervista fu pubblicata nel 1958 con un'imprimatur del proprio Arcivescovo, Arcivescovo Sanchez di Veracruz, Messico. Tra le altre cose, Suor Lucia disse a Padre Fuentes le seguenti parole:

Padre, la Santa Vergine Maria è molto triste perché nessuno ha tenuto in alcun conto il Suo messaggio, né i buoni né i malvagi. I buoni continuano per la loro strada ma non danno alcuna importanza al Suo messaggio. I malvagi, non avvedendosi del castigo di Dio che pende su di loro, continuano le loro vite peccaminose senza minimamente preoccuparsi del messaggio. Ma mi creda, Padre, Dio punirà il mondo e questo avverrà in una maniera terribile. La punizione del Cielo è imminente.

Padre, quanto tempo rimane prima che venga l'anno 1960? Sarà molto triste per tutti, nessuna persona sarà mai più felice se prima il mondo non si sarà pentito e non avrà pregato molto. Non sono in grado di darle nessun altro dettaglio perché è ancora un segreto. …

Questa è la terza parte del Messaggio della Madonna che rimarrà segreta fino al 1960.

Dite loro, Padre, che molte volte la Santa Vergine disse ai miei cugini Francesco e Giacinta, così come a me stessa, che molte nazioni scompariranno dalla faccia della terra. Ella disse che la Russia sarà lo strumento del castigo scelto dal Cielo per punire il mondo, se non otterremo prima la conversione di quella nazione sventurata.

Padre, il diavolo è in procinto di sferrare il suo attacco decisivo contro la Beata Vergine. Ed il diavolo sa che è proprio questa la cosa che offende di più Dio e che gli porterà in breve tempo un numero enorme di anime. E' per questo che il diavolo fa di tutto per corrompere le anime consacrate a Dio, perché in questo modo riuscirebbe a fare abbandonare le anime dei fedeli dalle proprie guide spirituali e quindi potrebbe assoggettarle ancora più facilmente.

Quello che affligge maggiormente il Cuore Immacolato di Maria ed il Cuore di Gesù è la caduta delle anime dei religiosi e dei sacerdoti. Il diavolo sa che i religiosi ed i preti che abbandonano il cammino della loro bella vocazione portano con se un numero enorme di anime all'inferno … il diavolo desidera prendere possesso di queste anime consacrate. Egli cerca di corromperle per portare all'oblio le anime dei laici e quindi portarle verso la perdizione finale.21

Padre Alonso

Prima della sua morte, avvenuta nel 1981, Padre Joaquin Alonso, archivista ufficiale di Fatima per più di 16 anni, affermò che:

E' del tutto probabile che il testo faccia dei riferimenti concreti alla crisi della fede all'interno della Chiesa ed alla negligenza degli stessi pastori [ed alle] lotte intestine fin dalle fondamenta della Chiesa, ed a gravi negligenze di carattere pastorale nella più alta gerarchia ecclesiastica.22

Nel periodo che precede il grande trionfo del Cuore Immacolato di Maria, dovranno accadere molti e terribili avvenimenti. Questi avvenimenti formano la terza parte del Segreto. Quali sono? Se ‘in Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede,’… si può facilmente dedurre da questo che in altre parti della Chiesa questi dogmi diverranno oscuri o addirittura persi del tutto.23

Il testo che non è mai stato pubblicato parla di circostanze concrete? E' decisamente possibile che esso parli non solo di una vera crisi di fede nella Chiesa durante questo periodo di interregno, ma che contenga anche, come fu per il segreto di La Salette, ad esempio, molti riferimenti concreti alle lotte intestine dei Cattolici o al fallimento di tanti preti e religiosi. Forse si riferisce anche al fallimento della più alta gerarchia della Chiesa. Per questo motivo, tutto questo è strettamente collegato alle altre affermazioni che Suor Lucia ha dato in merito.24

Il Cardinale Ratzinger

L'11 novembre 1984, il Cardinale Ratzinger, capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, rilasciò un intervista alla rivista Jesus, pubblicazione delle Suore Paoline. L'intervista si intitola: “Ecco perché la Fede è in pericolo”, e fu pubblicata con l'esplicito permesso del cardinale. In questa intervista, il Cardinale Ratzinger ammette che una certa crisi di fede sta colpendo la Chiesa in tutto il mondo. In questo contesto, ci rivela di aver letto il Terzo Segreto e che il Segreto parla di “i pericoli che incombono sulla fede e la vita del cristiano e dunque (la vita) del mondo”.

Il Cardinale conferma quindi la tesi di Padre Alonso secondo il quale il Segreto riguarda il diffondersi dell'apostasia nella Chiesa. Il Cardinale Ratzinger afferma nella stessa intervista che il Segreto si riferisce anche all' “importanza dei Novissimi [Gli Ultimi Giorni]” e che “se non lo si pubblica — almeno per ora — è per evitare di far scambiare la profezia religiosa con il sensazionalismo …” Il Cardinale ci rivela ulteriormente che le affermazioni “contenuti di quel ‘terzo segreto’ corrispondono all'annuncio della Scrittura e sono ribaditi da molte altre apparizioni mariane, a cominciare da quella stessa di Fatima …”25

Il Vescovo do Amaral

Decisamente d'accordo con il Cardinale Ratzinger è il Vescovo do Amaral — terzo Vescovo di Fatima. In un discorso tenuto a Vienna il 10 settembre 1984, egli disse che:

I suoi contenuti riguardano solo la nostra fede. Identificare il [Terzo] Segreto con un' olocausto nucleare o con avvenimenti catastrofici vuol dire stravolgere il significato del Messaggio. La perdita della fede in un continente è peggiore dell'annientamento di una nazione; ed è vero che la fede sta diminuendo costantemente in Europa.26 [enfasi aggiunta]

Il Cardinale Oddi

Il 17 marzo 1990 il Cardinale Oddi fece la seguente affermazione al giornalista Lucio Brunelli del giornale Il Sabato:

Il Terzo Segreto non ha nulla a che fare con Gorbacev. La Beata Vergine Maria ci sta avvertendo della grande minaccia dell'apostasia nella Chiesa.

Il Cardinale Ciappi

A queste testimonianza dobbiamo aggiungere quelle del Cardinale Mario Luigi Ciappi, niente meno che il teologo personale di Papa Giovanni Paolo II. In un documento personale inviato al Professor Baumgartner di Salisburgo, il Cardinale Ciappi rivelò che:

Nel Terzo Segreto viene predetto, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa inizierà dai suoi vertici.27

Tutte queste testimonianze concordano con le ripetute affermazioni di Suor Lucia stessa — non solo quelle fatte a Padre Fuentes, citate poco fa, ma a molti altri testimoni affidabili. Anche se costretta al segreto in merito ai contenuti del Terzo Segreto, le sue affermazioni rilasciate a questi testimoni affidabili sono piene di riferimenti a uomini di Chiesa “che vengono ingannati dalla falsa dottrina”; ad un “disorientamento diabolico” che affligge “così tante persone che occupano posti di responsabilità” nella Chiesa; a “sacerdoti e anime consacrate” i quali “sono così ingannati e distolti dal loro compito” perché “il diavolo è riuscito ad infiltrare il male spacciandolo per il bene … portando all'errore e corrompendo alcune anime che hanno una grave responsabilità per via del posto che occupano … sono ciechi che guidano altri ciechi”, e così via.28

Papa Pio XII conferma la profezia
di apostasia nel Segreto

Forse la più importante testimonianza tra quelle che abbiamo esaminato in questo capitolo, anche se indiretta, è quella data da Eugenio Cardinale Pacelli, prima che diventasse Papa Pio XII, mentre era ancora Segretario di Stato del Vaticano durante il regno di Pio XI. Ancor prima che Suor Lucia ponesse per iscritto il Terzo Segreto, il futuro Papa Pio XII fece una sbalorditiva profezia riguardo ad una prossimo sconvolgimento all'interno della Chiesa:

Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima … Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico.

Il biografo di Papa Pio XII, Mons. Roche, scrisse che in quel momento della conversazione: Papa Pio XII aggiunse inoltre (in risposta ad un obiezione fattagli):

Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata di credere che l'uomo è diventato Dio. Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?”29

E' piuttosto sorprendente che il futuro Papa abbia collegato specificatamente questa sua intuizione, apparentemente soprannaturale, di un'imminente sconvolgimento della Chiesa ai “messaggi della Beata Vergine a Lucia di Fatima” e “questo insistere da parte di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa”. La profezia sarebbe stata del tutto senza senso se si fosse basata unicamente sulle prime due parti del Grande Segreto, che non parla affatto di cose come “il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima” o di “innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il suo passato storico”. Né vi è una qualsivoglia indicazione, nelle prime due parti, che “nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta”.

Come poteva sapere queste cose il futuro Papa Pio XII? Se non fu per mezzo di una intuizione soprannaturale, allora era per conoscenza diretta del parte dei “messaggi della Beata Vergine a Suor Lucia di Fatima” non ancora rivelati, contenevano predizione di questi eventi futuri della Chiesa.

In breve, ogni singola testimonianza riguardante i contenuti del Terzo Segreto, dal 1944 fino a tutto il 1984 (data dell'intervista di Ratzinger), ci conferma che esso riguarda una catastrofica perdita di fede e di disciplina nella Chiesa, che rappresenta un punto di svolta per quelle forze coalizzate contro di essa da così tanto tempo — quegli “innovatori”, che il futuro Pio XII sentiva “tutt'intorno a me”, impegnati a smantellare la Sacra Cappella ed a cambiare la liturgia e la teologia Cattolica.

Come dimostreremo, questo punto di svolta cominciò nel 1960, esattamente nell'anno in cui (come aveva insistito Suor Lucia) si sarebbe dovuto rivelare il Terzo Segreto. Ma prima di tornare a quest'anno del destino, quando ebbe inizio il grande crimine di cui parliamo, dobbiamo per prima cosa discutere i motivi alla base di tale crimine. E' quello che faremo nei prossimi capitoli.


NOTE

1) The Whole Truth About Fatima - Vol. III: The Third Secret, (traduzione inglese, Immaculate Heart Publications, Buffalo, New York, 1990) p. 47.

2) Ibidem.

3) Padre Joaquin Alonso, La Verdad sobre el Secreto de Fatima, (Centro Mariano, Madrid, Spagna), 1976, p. 60. Vedi inoltre Frère Michel, The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 651.

4) The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 725.

5) Idem, p. 727.

6) Frère François de Marie des Anges, Fatima: Tragedy and Triumph (Immaculate Heart Publications, Buffalo, New York, U.S.A., 1994) p. 45.

7) The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 480.

8) Idem, p. 481.

9) Idem, p. 626.

10) Fatima: Tragedy and Triumph, p. 45.

11) Frère Michel de la Sainte Trinité, The Secret of Fatima … Revealed (Immaculate Heart Publications, Buffalo, New York, U.S.A.) p. 7.

12) Revue Mediatrice et Reine, ottobre 1946, pp. 110-112. Vedi inoltre The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 470.

13) Padre Alonso, La Verdad sobre el Secreto de Fatima, pp. 46-47. Vedi inoltre The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 470.

14) Barthas, Fatima, Marveille du XXe siècle, p. 83. Editioni Fatima 1952. Fa fatto notare che il Canonico Barthas pubblicò il suo racconto dopo aver avuto il privilegio di incontrare Suor Lucia in una nuova occasione, il 15 ottobre 1950, in compagnia di Mons. Bryant, O.M.I., vicario apostolico di Athabasca-Mackenzie. Vedi The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 472.

15) Novidades, 24 febbraio 1960, citato da La Documentation Catholique, 19 giugno 1960, col. 751. Vedi inoltre The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 472.

16) Padre Alonso, La Verdad sobre el Secreto de Fatima, p. 46. Vedi inoltre The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 475.

17) Padre Alonso, La Verdad sobre el Secreto de Fatima, p. 46. Vedi inoltre The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 478.

18) The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 578-589.

19) Fatima: Tragedy and Triumph, p. 45.

20) The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 710.

21) Traduzione dell'incontro avvenuto tra Suor Lucia e Padre Fuentes e citato da The Whole Truth About Fatima - Vol. III, pp. 503-508 di Frère Michel de la Sainte Trinité. Frère Michel spiega che il testo è stato preso dal lavoro dello studioso di Fatima Padre Joaquin Alonso, La Verdad sobre el Secreto de Fatima (pp. 103-106). E dal testo pubblicato da Padre Ryan sul numero di giugno della rivista Fatima Findings e sul numero 8/9 dell'agosto - settembre 1961 della rivista Il Messaggero del Cuore di Maria. Il colloquio di Suor Lucia con Padre Fuentes è stato pubblicato con l'imprimatur dell'Arcivescovo Sanchez di Veracruz, Messico.

22) The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 704.

23) Idem, p. 687.

24) Idem, pp. 705-706.

25) Frère Michel de la Sainte Trinité, The Whole Truth About Fatima - Vol. III, pp. 822-823. Vedi anche la rivista Jesus del 11 novembre 1984, p. 79; e The Fatima Cruasder, numero 37, Estate 1991, p. 7.

26) Fatima: Tragedy and Triumph, pp. 243-244. Vedi anche Frère Michel de la Sainte Trinité, The Whole Truth About Fatima - Vol. III, p. 676.

27) Vedi Padre Gerard Mura, “The Third Secret of Fatima: Has it Been Completely Revealed?”, sul periodico Catholic (Pubblicato dai Redentoristi Transalpini, Orkney Isles, Scozia, Gran Bretagna), marzo 2002.

28) Queste citazioni sono riassunte talle numerose lettere che Suor Lucia ha scritto nei primi anni '70 a due suoi nipoti sacerdoti, e ad altri religiosi di sua conoscenza. Vedi The Whole Truth About Fatima - Vol. III, pp. 754-758.

29) Roche, Pie XII Devant l'Histoire, pp. 52-53.

Capitolo 13

Il Terzo Segreto svelato interamente

Se è vero, come sembra essere e come credono milioni di Cattolici fedeli e responsabili in tutto il mondo, che il Terzo Segreto non contiene solamente la visione oscura di un “Vescovo vestito di Bianco” senza le parole di spiegazione della Madonna di Fatima su come dovrebbe essere interpretato, allora quali sarebbero le parti mancanti del Segreto? Abbiamo già suggerito una risposta. In questo capitolo, aggiungeremo altri dettagli al riguardo.

Tutti i testimoni concordano

La testimonianza di ogni singolo testimone che ha affrontato la questione di Fatima concorda su di un punto fondamentale: la parte mancante del Terzo Segreto di Fatima preannuncia una catastrofica perdita della Fede e della disciplina da parte dell'elemento umano della Chiesa — in poche parole, una grave apostasia. Ricorderemo qui per comodità alcune testimonianze che abbiamo già riportato nel quarto capitolo:

Papa Pio XII

Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima

Padre Joseph Schweigl

Non posso rivelare niente di quello che ho appreso a Fatima riguardante il Terzo Segreto, ma posso dire che esso ha due parti: una riguarda il Papa; l'altra, logicamente (anche se non devo dirne niente) dovrebbe essere la continuazione delle parole: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.”

Padre Fuentes

Il 26 dicembre 1957, con l'imprimatur e l'approvazione del Vescovo di Fatima, Padre Agustín Fuentes pubblicò le seguenti rivelazioni fatte da Suor Lucia e riguardanti il Terzo Segreto:

Padre, la Santissima Vergine Maria è molto triste perché nessuno ha tenuto in alcun conto il Suo messaggio, né i buoni né i malvagi. I buoni continuano per la loro strada ma non danno alcuna importanza al Suo messaggio. I malvagi, non avvedendosi del castigo di Dio che pende su di loro, continuano le loro vite peccaminose senza minimamente preoccuparsi del messaggio. Ma mi creda, Padre, Dio punirà il mondo e questo avverrà in una maniera terribile. La punizione del Cielo è imminente.

Padre, quanto tempo rimane prima che venga l'anno 1960? Sarà molto triste per tutti, nessuna persona qualsiasi sarà felice in nessun modo se prima il mondo non si pregherà e pentirà molto. Non sono in grado di darle nessun altro dettaglio perché è ancora un segreto.

Questa è la terza parte del Messaggio della Madonna che rimarrà segreta fino al 1960.

Dite loro, Padre, che molte volte la Santissima Vergine disse ai miei cugini Francesco e Giacinta, così come a me stessa, che molte nazioni scompariranno dalla faccia della terra. Ella disse che la Russia sarà lo strumento del castigo scelto dal Cielo per punire il mondo se non otterremo prima la conversione di quella nazione sventurata.

Padre, il diavolo è in procinto di sferrare il suo attacco decisivo contro la Beata Vergine. Ed il diavolo sa che è proprio questa la cosa che offende di più Dio e che gli porterà in breve tempo un numero enorme di anime. E' per questo che il diavolo fa di tutto per corrompere le anime consacrate a Dio, perché in questo modo il diavolo riuscirebbe a fare abbandonare le anime dei fedeli dalle proprie guide spirituali e quindi potrebbe assoggettarle ancora più facilmente.

Quello che affligge maggiormente il Cuore Immacolato di Maria ed il Suo Cuore di Gesù è la corruzione delle anime dei religiosi e dei sacerdoti. Il diavolo sa che i religiosi ed i preti che abbandonano il cammino della loro bella vocazione portano con se un numero enorme di anime all'inferno … il diavolo desidera prendere possesso di queste anime consacrate. Egli cerca di corromperle per portare all'oblio e all addormentato le anime dei fedeli e quindi portarlo verso la impenitenza finale.

Padre Alonso

Prima della sua morte, avvenuta nel 1981, Padre Joaquin Alonso, archivista ufficiale di Fatima per 16 anni, affermò che:

E' del tutto probabile che il testo faccia dei riferimenti concreti alla crisi della fede all'interno della Chiesa ed alla negligenza degli stessi pastori [ed alle] lotte intestine nel seno stesso della Chiesa, ed a gravi negligenze di carattere pastorale nella più alta gerarchia ecclesiastica.1

Nel periodo che precede il grande trionfo del Cuore Immacolato di Maria, dovranno accadere molti e terribili avvenimenti. Questi avvenimenti formano il contenuto della terza parte del Segreto. Quali sono? Se ‘In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede’ … si può facilmente dedurre da questo che in altre parti della Chiesa questi dogmi diverranno oscuri o addirittura persi del tutto.2

Il testo che non è mai stato pubblicato parla di circostanze concrete? E' decisamente possibile che esso parli non solo di una vera crisi di fede nella Chiesa durante questo periodo di interregno, ma come fu per il segreto di La Salette, per esempio, vi sono molti riferimenti concreti alle lotte intestine dei Cattolici o alla caduta di tanti preti e religiosi. Forse si riferisce anche ai fallimenti della più alta gerarchia della Chiesa. Per quanto reguarda, tutto ciò è strettamente collegato alle altre affermazioni che Suor Lucia ha dato in merito.3

Cardinale Ratzinger

Stando al giudizio dei pontefici, non aggiunge nulla di diverso a quanto un cristiano deve sapere dalla rivelazione: una chiamata radicale alla conversione, l'assoluta serietà della storia, i pericoli che incombono sulla fede e la vita del cristiano e dunque del mondo. E poi, l'importanza dei Novissimi. Se non lo si pubblica — almeno per ora — è per evitare di far scambiare la profezia religiosa con il sensazionalismo. Ma i contenuti di quel “terzo segreto” corrispondono all'annuncio della Scrittura e sono ribaditi da molte altre apparizioni mariane, a cominciare da quella stessa di Fatima, nei suoi contenuti noti.4 (11 novembre 1984)

Vescovo do Amaral

Il suo contenuto riguarda solo la nostra fede. Identificare il [Terzo] Segreto con avvenimenti catastrofìci o con un' olocausto nucleare vuol dire stravolgere il significato del Messaggio. La perdita della fede in un continente è peggiore dell'annientamento di una nazione; ed è vero che la fede sta diminuendo costantemente in Europa.5

E' importante notare, come esempio dei numerosi tentativi di nascondere e seppellire la verità su Fatima, il Vescovo do Amaral sia stato costretto a ritrattare le sue affermazioni poco dopo averle fatte. Ma dopo dieci anni, una volta in pensione, il vescovo ha casualmente riconfermato la propria testimonianza in un intervista del 1995, aggiungendo ad essa un elemento importantissimo: “Prima di affermare a Vienna (nel 1984) che il Terzo Segreto riguardava solo la Fede e la sua perdita, avevo preventivamente consultato di persona Suor Lucia ed avevo ottenuto la sua approvazione”.6 Così, Suor Lucia stessa ha confermato indirettamente, ancora una volta, che il vero é completo Terzo Segreto di Fatima predice l'apostasia nella Chiesa.

Il Cardinale Oddi

Il Terzo Segreto non ha nulla a che fare con Gorbacev. La Beata Vergine Maria ci sta avvertendo della grande minaccia dell'apostasia nella Chiesa.

Il Cardinale Ciappi

A questi dobbiamo aggiungere altri due testimoni. Il primo è il Cardinale Mario Luigi Ciappi, niente meno che il teologo personale di Papa Giovanni Paolo II e dei sua quattro predecessori. In un documento personale inviato al Professor Baumgartner di Salisburgo, il Cardinale Ciappi rivelò che:

Nel Terzo Segreto viene predetto, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa inizierà dai suoi vertici.7

Padre Valinho

Abbiamo poi il racconto di Padre José dos Santos Valinho, nipote di Suor Lucia. In un libro scritto da Renzo e Roberto Allegri intitolato Reportage su Fatima (Milano, 2000), pubblicato — provvidenzialmente — poco prima della rivelazione della visione del Terzo Segreto dell'MDF di Ratzinger/Bertone, Padre Valinho esprimè l'opinione che il Terzo Segreto predice l'apostasia nella Chiesa.8

In breve, ogni singolo testimone di questa vicenda — persino il Cardinale Ratzinger nel 1984 — ha affermato la stessa cosa: i contenuti del Terzo Segreto di Fatima riguardano la crisi della fede nella Chiesa Cattolica, un'apostasia che avrà gravi conseguenze per il mondo intero. Non un solo testimone ha mai negato che questo sia l'argomento contenuto nel Terzo Segreto. Né Suor Lucia ha mai corretto una di queste testimonianze, malgrado sia intervenuta diverse volte nella sua vita per correggere coloro che non interpretavano correttamente i contenuti del Messaggio di Fatima.

Papa Giovanni Paolo II ha già rivelato due volte
l'essenza del Segreto

Come se tutto questo non bastasse, durante due diverse omelie tenute a Fatima, Papa Giovanni Paolo II stesso ha confermato gli elementi essenziali del Terzo Segreto. E' ovvio che Papa Giovanni Paolo II ce li rivelò durante la sua omelia a Fatima il 13 maggio 1982, così come durante la cerimonia di beatificazione di Giacinta e Francesco, sempre a Fatima, il 13 maggio 2000.

Durante la prima cerimonia, nella sua omelia il Papa si chiedeva: “Può la Madre, Colei che con tutta la forza dell'amore che Le deriva dallo Spirito Santo e desidera la salvezza di tutti noi, può Ella rimanere in silenzio mentre vede sottominate le fondamenta stesse della salvezza dei Suoi figli?” Il Papa rispose da solo alla sua domanda: “No, non può rimanere in silenzio”. E' il Papa stesso che ci dice che il Messaggio di Fatima riguarda gli avvertimenti della Madonna, dai quali le fondamenta stesse della nostra salvezza stanno sottominate. E' sorprendente il parallelo tra quest'affermazione e quella di Papa Pio XII, il quale parlò di un vero e proprio suicidio dell'alterare la Fede nella liturgia, nella teologia e nell'anima stessa della Chiesa.

Nella sua omelia del 13 maggio 2000, durante la cerimonia di beatificazione, Papa Giovanni Paolo II mise in guardia i fedeli:

“Allora apparve un altro segno nel Cielo; un enorme drago rosso” (Ap. 12:3). Queste parole che abbiamo ascoltate nella prima lettura della Messa ci portano a pensare alla grande lotta tra il bene e il male, nonché a costatare come l'uomo, mettendo Dio da parte, non possa raggiungere la felicità, anzi finisca per distruggere se stesso …

Il messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all'umanità affinché non stia al gioco del “drago”, il quale con la “coda trascinava giù un terzo delle stelle del Cielo e le precipitava sulla terra”. (Ap. 12, 4)

L'ultima meta dell'uomo è il Cielo, sua vera casa, dove il Padre celeste, nel Suo amore misericordioso, é in attesa di tutti. Dio vuole che nessuno si perda; per questo, duemila anni fa, ha inviato sulla terra il Suo Figlio a “cercare e salvare quel che era perduto”. (Lc. 19, 10) …

Nella Sua sollecitudine materna, la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, per chiedere agli uomini di “non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già troppo offeso”. È il dolore di mamma che L'obbliga a parlare; è in palio la sorte dei Suoi figli. Per questo Ella chiede ai pastorelli: “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro”.

Abbiamo già visto come Sua Santità abbia citato il Capitolo 12, versi 3 e 4 del Libro dell'Apocalisse, e che il riferimento a quei versi è stato comunemente interpretato nel senso che il terzo del clero Cattolico verrà spazzato via dal suo stato di esaltazione per mezzo di perdita di fede o di corruzione morale — entrambe ben presenti all'interno del clero di oggi. E' da notare inoltre l'esatta coincidenza tra l'omelia del Papa e l'avvertimento che Suor Lucia aveva riferito a Padre Fuentes sul fatto che “Il diavolo sa che i religiosi ed i preti che rinnegano la loro eccelsa vocazione portano con se un numero enorme di anime all'inferno”.

Ci sembra quindi assai chiaro che Papa Giovanni Paolo II stava cercando di dirci che il Terzo Segreto si riferisce ad la grave apostasia predetta nella Sacra Scrittura. Perché il Papa non dice queste cose in via diretta ed esplicita, ma anzi lo fa in maniera piuttosto oscura, che solo i più eruditi potrebbero comprendere? Che il Papa abbia cercato di inviare un accorto segnale indicando quello che egli pensava sarebbe stato rivelato molto presto — l'intero Segreto di Fatima? Come abbiamo visto, nel MDF abbiamo potuto leggere solo la visione del “Vescovo vestito di Bianco” ed il cosidetto “commentario”. Forse il Papa aveva capito l'entità della resistenza che il cardinale Sodano ed i suoi collaboratori stanno ponendo a Fatima, ed aveva sperato che sarebbe almeno riuscito a spiegare, nella sua omelia, l'essenza del Segreto stesso, con la speranza che prima o poi l'intera verità sarebbe uscita fuori. Forse il Papa non ritiene di poter parlare apertamente, proprio perché ha permesso a se stesso di essere circondato da chierici, religiosi, vescovi e cardinali i quali, malgrado si siano rivelati inaffidabili, egli non ritiene ora di poter più rimuovere dai propri incarichi; questi chierici inaffidabili sono tuttora in carica nei loro uffici, sono perfidamente la causa dell'indebolimento di Fede e fanno parte di quel terzo di anime consacrate spazzate via dal loro posti esaltati dal demonio. Forse il Papa non sa chi sono esattamente queste persone, o forse lo sa ma non può parlarne apertamente per non rischiare la morte (ricordate la morte improvvisa di Papa Giovanni Paolo I). Qualunque sia la ragione, il Papa non sta parlando apertamente e con chiarezza — ma, con un po di accortezza, si riesce a capire ciò che intende dire. Come disse Gesù ai Suoi discepoli: “Chi ha orecchi per intendere, intenda!”

Quindi, tutti i testimoni di questa vicenda, da colui che sarebbe diventato Papa Pio XII negli anni 30 al nipote di Suor Lucia nel 2000, per arrivare al Papa tramite la sua stessa voce, concordano su di un punto: il Terzo Segreto predice una vasta perdita della Fede e la caduta di molti del clero Cattolico, di qualsiasi rango, dal proprio stato di grazia e dai propri doveri di stato.

Ora, le prime due parti del Segreto di Fatima non contengono nulla riguardo all'apostasia nella Chiesa. Parimenti, la parte “in visione” del Terzo Segreto, che riguarda il “Vescovo vestito di Bianco”, non ne contiene alcun riferimento esplicito. Se tutti i testimoni affermano che il Terzo Segreto predice l'apostasia nella Chiesa, ma nelle parti del Messaggio di Fatima già rivelate e nella visione del “Vescovo vestito di Bianco” non ve n'è traccia, è ovvio concludere che vi sia qualche parte del Terzo Segreto che è stata tenuta nascosta. Che cosa conterrebbe questa parte del Segreto?

Pare logico partire da quella frase che l'apparato Vaticano ha tentato in mille modi di oscurare e sminuire, come se fosse una semplice nota a margine del Messaggio di Fatima: “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.” Questa frase è l'unico collegamento evidente all'avvento dell'apostasia che sia contenuta nelle parti del Messaggio di Fatima già pubblicate (ma ci pare giusto aggiungere che anche senza questa frase, sulla base delle prove fin qui raccolte, sarebbe comunque evidente che il Terzo Segreto si riferisce all'apostasia nella Chiesa Cattolica). Con questa frase, e solamente con questa, il porzione svelata del Messaggio integrale di Fatima entra nello specifico al riguardo dei dogmi della fede e come essi saranno conservati in Portogallo.


Sopra sono riprodotte fotograficamente le prime parole della terza parte del Segreto di Fatima, scritte di pugno da Suor Lucia. Suor Lucia usò la parola “ecc” per indicare il resto delle parole della Madonna contenute nel Terzo Segreto.

Ma per quale motivo la Madonna avrebbe parlato della conservazione del dogma in Portogallo, se non per avvertirci che il dogma non sarebbe stato conservato in altri ambiti all'interno della Chiesa? Come abbiamo suggerito precedentemente, questi “altri ambiti” sarebbero descritti dalle parole che sono state riassunte da Suor Lucia in quell' “ecc.”

Dato che la visione pubblicata il 26 giugno 2000 non contiene altre parole della Madonna, se ne può logicamente desumere che le parole mancanti della Madonna si trovino nella “colonna sonora” del Terzo Segreto, nella quale la Madonna spiega la visione. Visione che, a quanto pare, è il risultato finale di questa perdita della fede così catastrofica. Il Papa e la gerarchia vengono cacciati ed uccisi al di fuori delle rovine di Roma, forse (ma stiamo solo facendo una speculazione, dato che non conosciamo le reali parole della Madonna) proprio dopo un olocausto nucleare.

Tutto ciò si collegherebbe perfettamente alla dichiarazione del Cardinale Ratzinger nel 1984, secondo cui il Terzo Segreto si riferisce ai “pericoli che incombono sulla fede e la vita del cristiano e dunque del mondo”. Da un punto di vista simbolico, i corpi che circondano il Papa mentre cammina zoppicante verso la collina dove viene assassinato “legalmente” da soldati rappresenterebbero le vittime dell'apostasia, e la città in rovina rappresenterebbe la condizione della Chiesa durante questo tempo di apostasia.

La minaccia più grande:
la perdita del Dogma Cattolico

Madre Angelica aveva sicuramente ragione quando affermava, dinanzi alla televisione americana il 16 maggio 2001, di “non credere che tutto sia stato rivelato” [riferito a tutto il Terzo Segreto] perché “penso che sia terrificante”. Non c'è niente di più terrificante che il pericolo della perdita generalizzata di Fede nella Chiesa Cattolica, specialmente quando il pericolo proviene dalle “suoi vertici”, come disse il Cardinale Ciappi, teologo personale del Papa, nei riguardi del Terzo Segreto. Ignorare questo gravissimo pericolo comporterebbe la dannazione eterna per milioni di anime. E chi sa quante anime sono già state perdute per non aver voluto rivelare interamente il Terzo Segreto, con tutti i suoi avvertimenti e consiglio cosi salutari?

La visione pubblicata il 26 giugno, non contiene affatto scene che possano effettivamente spaventare. In effetti, non c'è niente di così terribile che possa giustificare quarant'anni di segretezza del Vaticano. Ma il Cardinale Ratzinger vuol farci credere che il Terzo Segreto, o meglio solo la visione, non contiene “nessuna grande sorpresa”. É ovvio che non ci sono sorprese … sono tutte contenute nelle parole nascoste che seguono la frase “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.” — ovvero l'unica frase che il “Commentario” del cardinale ha praticamente rimosso dal testo integrale delle parole della Madonna nella Quarta Memoria di Suor Lucia.

Quando il Papa parla nella sua omelia a Fatima del 1982 delle “fondamenta stesse della nostra salvezza sottominate”, Egli si riferiva chiaramente alla Fede Cattolica. Ne siamo a conoscenza perché conosciamo bene l'insegnamento constante della Chiesa Cattolica. Per esempio, il Credo Atanasiano dice: “Chiunque voglia essere salvato deve prima di tutto attenersi alla fede Cattolica. Se non manterrà integra ed inviolata questa fede, di certo perirà in eterno”. Le fondamenta per la nostra salvezza sono l'appartenenza alla Chiesa Cattolica ed il mantenere integra ed inviolata la Fede Cattolica. Il Terzo Segreto predice la perdita di queste fondamenta. Ogni testimone di questa vicenda ne è sicuro, lo afferma anche Papa Giovanni Paolo II, ed è soprattutto la frase chiave “In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.” a confermarcelo.

Come ci disse Gesù: “Che profitto potrà mai avere un uomo nel guadagnare il mondo intero, se perde la sua anima immortale?” Se un uomo perde la propria anima per colpa del nuovo orientamento nella Chiesa, del Nuovo Ordine Mondiale, dell'Unica Religione Mondiale o per la promessa di pace e prosperità nel mondo, non ne trae alcun vantaggio, dato che brucerà all'inferno per tutta l'eternità. Solo per questa ragione il Terzo Segreto, perla sua valenta di richiamo forte e diffuso, è fondamentale per la nostra salvezza. Non potrebbe essere più importante, perche riguarda la salvezza della nostra anima come pure quella delle anime dei Papi, dei cardinali, dei vescovi, dei sacerdoti, e del'ogni vivente persona. Per questo il Terzo Segreto riguarda ogni uomo, donna o fanciullo sulla faccia della terra, specialmente i Cattolici.

Lo stesso Cardinale Ratzinger nel 1984 ammise che se il Segreto non era stato pubblicato “almeno per ora”, era per “evitare di confondere le profezie religiose con del sensazionalismo” — all'esatto opposto di quello che afferma oggi, seguendo la Linea del Partito di Sodano, ovvero che il Terzo Segreto si sia compiuto con il tentato omicidio del 1981. Ma il Terzo Segreto è una profezia che si è cominciata ad avverare fin dal 1960, anno in cui Suor Lucia disse che la profezia sarebbe stata “più chiara” (mais claro). Come disse Frère Michel, una profezia che comincia a compiersi diventa senz'altro più chiara. Quindi, questa profezia ha iniziato a compiersi perlomeno dal 1960. Essa quindi riguarda i nostri tempi. E' un avvertimento materno della Madonna ed è anche un consiglio su come rispondere all'attuale condizione in cui versa la Chiesa.

Cerchiamo ora di entrare più specificatamente nell'essenza del Terzo Segreto. Come ha ammesso il Cardinale Ratzinger 18 anni fa — prima che il Cardinale Sodano attuasse la sua Linea del Partito — il Terzo Segreto riguarda per prima cosa i pericoli che minacciano la Fede. San Giovanni ci dice cosa può sconfiggere il mondo: la fede. Pertanto, se il mondo vuole sconfiggere la Chiesa, deve prima sconfiggere la nostra Fede in quanto Cattolica.

Il vero contenuto del Terzo Segreto è il tentativo del mondo di sconfiggere la nostra Fede Cattolica. Come abbiamo abbondantemente dimostrato nei capitoli precedenti, le forze del mondo si sono impegnate in un assalto maggiore contro la Fede Cattolica sin dal 1960. Non ci sono dubbi su questo, basta vedere le innumerevoli prove che abbiamo mostrato in questo libro.

Scendendo ancora più nello specifico, il Segreto riguarda il dogma della Fede. La Madonna di Fatima ha parlato del dogma della Fede che verrà conservato per sempre in Portogallo e non semplicemente “la Fede”. Perché la Madonna ha concentrata su dogma Cattolico? E' ovvio, lo ha fatto perché il Segreto profetizza che il dogma Cattolico, specificamente, sarebbe il bersaglio di costanti attacchi dall'interno e dall'esterno della Chiesa. Nostro Signore Gesù ci aveva messi in guardia, nella Sacra Scrittura: “perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, anche gli eletti”. (Mc. 13:22). Come dimostra l'eresia ariana, questi falsi profeti possono essere persino sacerdoti o vescovi. Ricordiamo la famosa descrizione della Chiesa Cattolica di quei tempi, fatta dal Cardinale Newman: “Quei pochi che rimanevano fedeli venivano screditati e mandati in esilio; quelli che rimanevano erano gli ingannatori o gli ingannati”. In tali periodi di crisi, i Cattolici devono perseverare nel seguire i dogmi della Fede.

Ma che cos'è dogma? Il dogma è ciò che è stato definito infallibilmente dalla Chiesa. Il dogma è ciò che i fedeli devono credere per essere Cattolici. I dogmi della Fede sono contenuti nelle solenni ed infallibili definizioni del Magistero — in pratica, quando il Papa da sè solo parla ex cathedra e le sue parole hanno chiaramente valore vincolante per la Chiesa Universale credere in ciò che egli dichiara, oppure un Concilio ecumenico di tutti i vescovi Cattolici presieduto dal Papa che proclamano un tale pronunciamento vincolante, o quelle cose già insegnate dal Magistero Ordinario ed Universale della Chiesa.

Che cosa si intende per definizione infallibile di un dogma? La parola infallibile significa un qualcosa che “non può fallire”, una definizione che non può essere sbagliata. Così sono le definizioni della Fede, solennemente definite dalla Chiesa. Esse non possono essere sbagliate. Sappiamo che la Fede è, che sono i dogmi della Fede, per mezzo di definizioni infallibili. Se crediamo e teniamo saldo queste definizioni infallibili, allora non potremo essere ingannati in merito agli argomenti trattati da queste definizioni.

Come sappiamo se un argomento è stato definito in maniera infallibile come un dogma di fede? Lo sappiamo per la maniera in cui tale insegnamento ci viene presentato.

Le quattro fonti dell'insegnamento infallibile

Esistono quattro modi principali in cui possono venirci presentati gli insegnamenti infallibili della Chiesa:

Il primo, tramite la promulgazione della varie professioni di Fede (i credi) da parte dei Papi e dei concili ecumenici dogmatici; essi forniscono un riassunto di quello che i Cattolici bisognano credere per essere veramente Cattolici.

Il secondo, per mezzo di definizioni solenni che contengono frasi come: “Noi dichiariamo, pronunciamo e definiamo” o formule simili che indicano che il Papa da solo od in unione con il concilio ecumenico, ossia universale, intende con chiarezza vincolare la Chiesa a credere all'insegnamento che sta pronunciando. Tali definizioni vengono in genere accompagnate da anatemi (o condanne) di coloro che negano, in qualche modo, tali insegnamenti.

Il terzo sono le definizioni del Magistero Ordinario ed Universale, ovvero l'insegnamento costante della Chiesa in maniera “normale” sempre ed ovunque, anche se l'insegnamento non viene mai solennemente definito da parole quali “Dichiariamo, pronunciamo e definiamo ...” (un esempio di questo può essere il costante insegnamento della Chiesa, durante tutta la sua storia, secondo il quale la contraccezione e l'aborto sono gravemente immorali).

Il quarto, sono i giudizi definitivi del Papa, in genere delle proposizioni condannate, che sono quelle asserzioni che sono proibiti ai Cattolici a credere. Quando un Papa da sè solo, oppure insieme ad un concilio, condanna solennemente una proposizione, sappiamo con certezza infallibile che tale proposizione è contraria alla Fede Cattolica.

Un esempio di un credo è la professione di Fede promulgata dal Concilio di Trento. Lo pubblichiamo qui, diviso in vari punti per comodità, usando le esatte parole.

  • Io, N.N, con fede ferma, credo e professo tutte le cose e ciascuna singolarmente che sono contenute nel Simbolo di Fede che la Santa Chiesa Romana usa, e cioè:
  • Credo in un solo Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della terra, di tutte le cose visibili ed invisibili; e in
  • un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato, della stessa sostanza (consostanziale) del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create;
  • Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
  • Fu crocifisso anche per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto;
  • Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, e salito al Cielo;
  • Siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà nella gloria, per giudicare i vivi ed i morti, ed il Suo regno non avrà fine.
  • E credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la Vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato; e ha parlato per mezzo dei profeti.
  • E credo la Chiesa, una, santa, Cattolica ed apostolica.
  • Confesso un solo battesimo per il perdono dei peccati; aspetto la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
  • Accolgo ed abbraccio in modo fermissimo le tradizioni apostoliche ed ecclesiastiche e le restanti consuetudini e costituzioni della stessa Chiesa.
  • E così pure accolgo la Sacra Scrittura secondo quel senso che ha tenuto e che tiene per fermo la Santa Madre Chiesa, cui spetta giudicare sul vero senso e sull'interpretazione delle Sacre Scritture, né mai la riceverò o la interpreterò, se non secondo l'unanime consenso dei Padri.
  • Riconosco anche apertamente che sette sono i sacramenti veri e propri della Nuova Legge istituiti da Nostro Signore Gesù Cristo e necessari per la salvezza del genere umano, anche se non tutti per ognuno.
  • E cioè: il battesimo, la confermazione, l'eucaristia, la penitenza, l'estrema unzione, gli ordini sacri e il matrimonio; e che questi conferiscono la grazia, e che fra questi il battesimo, la confermazione e gli ordini sacri non possono essere ripetuti senza sacrilegio.
  • Ricevo e riconosco inoltre, nella solenne amministrazione di tutti i sacramenti di cui sopra, i riti, consuetudinari ed approvati, della Chiesa Cattolica.
  • Abbraccio ed accolgo tutte le cose e ciascuna singolarmente, che, a proposito del peccato originale e della giustificazione, sono state definite e dichiarate nel sacrosanto Concilio di Trento.
  • Riconosco parimenti che nella Messa viene offerto a Dio un vero e proprio Sacrificio di espiazione per i vivi e per i morti, e che nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia c'è veramente, realmente e sostanzialmente il Corpo ed il Sangue, insieme all'Anima ed alla Divinità, di Nostro Signore Gesù Cristo, e che avviene la trasformazione di tutta la sostanza del pane nel Corpo, e di tutta la sostanza del vino nel Sangue, trasformazione che la Chiesa Cattolica chiama transustanziazione.
  • Confesso che anche soltanto sotto una delle due specie viene assunto Cristo completo ed integro e il vero sacramento.
  • Tengo anche fortemente per fermo che esiste il purgatorio e che le anime che qui vengono trattenute, sono aiutate dai suffragi dei fedeli;
  • e similmente che i santi che regnano con Cristo debbono essere venerati ed invocati e che questi offrono preghiere a Dio per noi, e che le loro reliquie debbono essere venerate.
  • Dichiaro con forza che si debbono possedere e custodire le immagini di Cristo e della sempre Vergine Madre di Dio, come pure degli altri santi, e che ad esse debbono essere tributate l'onore e la venerazione dovute;
  • e affermo che da Cristo alla Chiesa è stata conferita anche la potestà delle indulgenze, e che l'uso di queste è massimamente utile per il popolo cristiano.
  • Riconosco la santa, Cattolica, apostolica Chiesa Romana come madre e maestra di tutte le Chiese;
  • prometto e giuro vera obbedienza al Pontefice Romano, successore del Beato Pietro, Principe degli Apostoli e vicario di Gesù Cristo.
  • Accolgo e professo poi senza dubbio alcuno tutte le altre cose che, dai sacri canoni e dai concili ecumenici, e in modo particolare dal sacrosanto Concilio di Trento [e dall'ecumenico concilio Vaticano I] sono state trasmesse, definite e dichiarate [particolarmente in ordine al primato ed al magistero infallibile del Pontefice Romano]9
  • e insieme io ugualmente condanno, rifiuto e anatemizzo tutte le cose contrarie e le eresie di qualsiasi genere che dalla Chiesa sono state condannate, rifiutate e scomunicate.
  • Io, N, prometto, faccio voto e giuro che, con l'aiuto di Dio, manterrò sempre salda e professerò costantemente la vera fede Cattolica, al di fuori della quale nessuno può salvarsi e che io ora professo e tengo sinceramente. Con l'aiuto di Dio, la professerò sempre e fino in punto di morte; e, con tutte le mie capacità, farò in modo che i miei sottoposti o coloro i quali mi sono stati affidati per via del mio incarico, possano anch'essi mantenerla salda, insegnarla e predicarla. Per questo possano il Signore Iddio ed il Suo Vangelo aiutarmi.

Un recente esempio di definizione infallibile di un dogma Cattolico, è la lettera apostolica di Papa Pio Nono, Ineffabilis Deus, (1854) che definisce infallibilmente il dogma dell'Immacolata Concezione di Maria:

Noi dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la Beatissima Vergine Maria fu preservata, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli.

Se qualcuno dunque avrà la presunzione di pensare diversamente da quanto è stato da Noi definito (Dio non voglia!), sappia con certezza di aver pronunciato la propria condanna, di aver subito il naufragio nella fede, di essersi separato dall'unità della Chiesa, e se avrà osato rendere pubblico, a parole o per iscritto o in qualunque altro modo, ciò che pensa, sappia di essere incorso, ipso facto, nelle pene comminate dal Diritto.

Ci torna in mente l'affermazione di Ratzinger, contenuta nell'MDF, in cui il cardinale sottomina radicalmente questo dogma — ed il Messaggio di Fatima — affermando che “secondo Mt. 5, 8 il ‘cuore immacolato’ è un cuore, che a partire da Dio è giunto ad una perfetta unità interiore e pertanto ‘vede Dio’”. No, no, no! Il Cuore Immacolato non è “un” cuore, ma il Cuore — l'unico e vero cuore — della Beata Vergine Maria, la Quale è l'unica persona umana concepita senza peccato originale e che non ha mai commesso neanche il più piccolo dei peccati durante la Sua gloriosa esistenza sulla terra.

Infine, vi sono le proposizioni condannate. Un esempio di esse è il Sillabo degli Errori del Beato Pio Nono, dove il grande Papa racchiuse i tanti errori del liberalismo in forma di proposizioni da lui solennemente, definitivamente ed infallibilmente condannate come errori contro la Fede10, compresa la tesi #80 (da noi ricordata in precedenza) secondo la quale: “Il Pontefice Romano può e deve riconciliarsi e venire a patti con il progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.

Come abbiamo mostrato, anche il Cardinale Ratzinger ha cercato di sottominare i precedenti insegnamenti della Chiesa, affermando che l'insegnamento del Vaticano II era un “contro-Sillabo”, un “tentativo di riconciliazione ufficiale con la nuova era inaugurata nel 1789” ed un tentativo di correggere quello che lui stesso ha osato definire “la partigianeria della posizione adottata dalla Chiesa sotto il Beato Pio Nono e San Pio X in risposta alla situazione creatasi dalla nuova fase storica inaugurata dalla Rivoluzione Francese ...”11 Come se non bastasse questo suo rifiuto nell'accettare un insegnamento infallibile e solenne del Beato Pio Nono, il Cardinale Ratzinger afferma che al Vaticano II “l'atteggiamento di riserva critica nei confronti di quei movimenti che hanno lasciato il loro segno sul mondo moderno viene sostituito dal nuovo tentativo di venire a patti con esse”.12 Quest'opinione del Cardinale Ratzinger contraddice apertamente l'insegnamento del Beato Pio Nono secondo cui la Chiesa non deve assolutamente “venire a patti” con il “progresso, il liberalismo e la civiltà moderna”.

Quest'oltraggioso abuso da parte del Cardinale Ratzinger nei confronti del dogma dell'Immacolata Concezione e la sua arrogante definizione del Syllabus come un qualcosa di “partigiano”, mettono a nudo il vero problema della crisi post-conciliare nella Chiesa: l'assalto alle definizioni infallibili del Magistero.

Quest'attacco è stato condotto, in genere, per vie indirette. La definizione infallibile di norma non viene attaccata direttamente, ma piuttosto sottominata tramite un certo tipo di “revisionismo” o di criticismo. Gli innovatori della Chiesa non sono tanto stupidi da dichiarare che un insegnamento infallibile della Chiesa è sbagliato. E può anche essere che nella loro “illuminazione” questi innovatori pensino sinceramente di “approfondire” o di “sviluppare” gli insegnamenti della Chiesa per il suo bene — ma qui non stiamo giudicando le loro motivazioni soggettive. Ma gli effetti di ciò che fanno sono ovvi: il risultato è l'indebolimento progressivo degli insegnamenti definiti infallibilmente dal Magistero.

Un altro esempio di questo indebolimento è l'attacco al dogma secondo il quale al di fuori della Chiesa Cattolica non vi è salvezza. Il Credo Tridentino, riportato poco fa per intero, afferma “prometto solennemente e giuro di ritenere fermissimamente, con l'aiuto di Dio, questa vera fede Cattolica, — fuori della quale nessuno potrà esser salvo …” Nel sesto capitolo abbiamo mostrato come, varie volte, il Magistero abbia solennemente definito il dogma per il quale non vi è salvezza al di fuori della Chiesa Cattolica. Ma ancora oggi, il dogma viene negato e sottominato da un “ecumenismo” che arriva a dichiarare che gli eretici protestanti e gli scismatici Ortodossi non devono più tornare in seno alla Chiesa Cattolica per essere salvati, dato che questa è solo “un'ecclesiologia datata”13. E mentre in alcuni luoghi oramai il dogma viene negato apertamente, in altri non è così apertamente attaccato, ma si trova ad essere lettera morta per via di ripetuti ed insidiosi attacchi indiretti contro di esso, e come risultato non viene più creduto né seguito in quelli luoghi.

E' innegabile il fatto che a partire dal Vaticano II siano stati introdotti nella Chiesa tutta una serie di nuovi concetti, chiamati “sviluppi” della dottrina Cattolica, anche se tali novità, implicitamente (ma talvolta anche esplicitamente) contraddicono e sottominano le definizioni infallibili. Per esempio, l'idea che il documento conciliare Gaudium et Spes possa essere un “Contro-Sillabo” che contraddice le solenni condanne del Beato Papa Pio Nono14 sottomina qualsiasi credibilità nel Magistero infallibile. Una tale affermazione è un vero e proprio attacco alla stessa credibilità del Magistero della Chiesa ed è, pertanto, un attacco al dogma Cattolico in sé.

Non vi possono essere
“nuove interpretazioni” di Dogmi Cattolici

Questo attacco post-conciliare contro i dogmi di Fede, condotto per mezzo del sottominare e della contraddizione implicita, non può essere giustificato come un nuovo “approfondimento” o “sviluppo” del dogma. Come ha insegnato solennemente il Primo Concilio Vaticano: “Ai successori di Piètro lo Spirito Santo é stato promesso non perché, per Sua rivelazione, insegnassero una nuova dottrina, ma affinchè, con la Sua assistensa, custodissero integralmente ed esponessero fedelmente la Rivelazione tramandata per mezzo degli Apostoli, ovvero il deposito della Fede”.15

In più, il Vaticano I ha insegnato che non vi può essere una “nuova interpretazione” di ciò che la Chiesa ha già definito infallibilmente:

Che l'interpretazione dei sacri dogmi, che la Santa Madre Chiesa ha già definito, sia mantenuta per sempre; e non dovrà mai esservi un cambiamento [una deviazione] da quella interpretazione che cada sotto il pericoloso concetto di comprensione approfondita.16

Quindi è un dogma di Fede Cattolica che noi crediamo che nessuna nuova dottrina è stata rivelata da Dio dalla morte dell'ultimo Apostolo, San Giovanni, e che non è sorta né può sorgere una nuova interpretazione della dottrina per via del Vaticano II o di chicchessia.

Pertanto, questa “nuova” dottrina o “contro”-dottrina che abbiamo visto a partire al Vaticano II può essere solo una pseudo-dottrina; ed essa viene insegnata in modi assai sottili. Quando una pseudo-dottrina contraddice le dottrine che sono state definite infallibilmente, i Cattolici sono tenuti ad attenersi alle dottrine infallibili e a rifiutare quelle “nuove”.

Il dogma della Fede non può essere in errore, ma le novità possono trarci in errore. Gli uomini possono sbagliare; e lo possono i laici, così come i sacerdoti, i vescovi, i cardinali e persino il Papa, in merito ad argomenti che non coinvolgano il suo crisma dell'infallibilità, come ci insegna la storia nel caso di Papi che hanno insegnato, o che è sembrato che insegnassero, nuovi concetti.

Per esempio, Papa Onorio fu condannato postumo dal Terzo Concilio di Costantinopoli nel 680 d.C. per aver aiutato la diffusione dell'eresia17, e una tale condanna fu approvata da Papa Leone II e ripetuta da Papi successivi. Un altro esempio, Papa Giovanni XXII, nel 14° secolo (1333), pronunciò delle omelie (ma non definizioni solenni) nelle quali affermava che i beati defunti non beneficiavano della Visione Beatifica fino al giorno del Giudizio Universale. Per questo egli fu smentito e corretto dai teologi ed alla fine, in punto di morte, ritrattò la sua opinione eretica.

Nel caso di Papa Giovanni XXII17a, i Cattolici piu istruiti (in questo caso i teologi), sapevano che Giovanni XXII era in errore nei suoi insegnamenti sul Giudizio Universale. Sapevano che qualcosa era sbagliato dal momento che il Papa stava contraddicendo quel che la Chiesa aveva sempre creduto, anche se non vi era mai stata una definizione infallibile. I Cattolici che conoscevano bene la propria Fede nel 14° secolo non dissero “Oh, il Papa lo ha detto nell'omelia, quindi dobbiamo cambiare il nostro credo”. Alla luce del costante insegnamento della Chiesa sulle anime morte in stato di grazia che partecipano della Visione Beatifica subito dopo aver lasciato il Purgatorio, i teologi sapevano che Papa Giovanni XXII era in errore, e glielo dissero.

Per questo motivo, l'immediatezza della Visione Beatifica fu solennemente ed infallibilmente definita dal successore di Giovanni XXII nel 1336. Questo pose l'argomento fuori da ogni altra discussione — ed è proprio questo il motivo che rende necessarie le definizioni infallibili. Lo stesso si può dire al riguardo di ogni altro argomento definito infallibilmente dalla Chiesa. Noi possiamo, e anzi dobbiamo, far affidamento su queste definizioni infallibili con assoluta certezza, rifiutando ogni opinione contraria — anche se provengono da un cardinale o persino da un Papa.

Ci sono altri esempi di errori commessi da un Papa. Anche il primo Papa, San Pietro, commise un errore, come riportato nelle Sacre Scritture — non per le cose che disse ma per l'esempio che dette. San Pietro si era rifiutato di sedere ad un tavolo con i Gentili (non Ebrei) convertiti, ad Antiochia nel 50 d.C. Rifuggendo questi convertiti, San Pietro dette l'impressione che fosse errato l'infallibile insegnamento del Primo Concilio di Gerusalemme sul fatto che la legge cerimoniale Mosaica, che includeva il divieto per gli Ebrei di mangiare con i Gentili “impuri”, non valesse per la Chiesa Cattolica. Questo fu il motivo per cui San Paolo rimproverò personalmente San Pietro faccia a faccia pubblicamente. (Gal. 2.11)

Un altro esempio viene da Papa Liberio nel 357 d.C. (all'incirca), il quale commise un errore promulgando un Credo propostogli dagli ariani, che tralasciava completamente di menzionare il fatto che il Figlio fosse consostanziale al Padre. Egli lo promulgò perché era stato in esilio 2 anni e sotto minaccia di morte, e commise anche l'errore (sempre per la durezza dell'esilio) di condannare e scomunicare — ma in pratica era solo l'apparenza di una scomunica — il grande Sant'Atanasio, il quale non stava facendo altro che difendere la Fede su quest'argomento. Liberio, che fu il primo Papa a non essere stato proclamato santo dalla Chiesa, si sbagliava perché Sant'Atanasio stava mantenendo salda la Dottrina Cattolica — unica e infallibile — insegnata infallibilmente dal Concilio di Nicea nel 325 d.C. Era quella definizione infallibile a dover essere seguita in questo caso, e non il difettoso insegnamento di Papa Liberio.

Da questi esempi della storia della Chiesa impariamo che tutto quello che ci viene proposto di credere deve essere prima passato al vaglio di quelle definizioni o di ció che é stato creduto sempre ed ovunque. E quindi, se un cardinale, un vescovo, un prete, un laico o persino un Papa ci insegnano qualcosa di nuovo e di contrario a qualsiasi definizione della Fede, possiamo essere certi che quell'insegnamento è errato e deve essere pertanto rifiutato per il bene e la salvezza delle nostre anime immortali. Sí, anche un Papa può sbagliarsi, ed egli sbaglia se esprime un'opinione che è contraria ad una definizione solenne ed infallibile della Chiesa Cattolica. Questo non vuol dire che sia la Chiesa a sbagliarsi quando ciò accade, ma solo che la persona del Papa ha commesso un errore senza anche che questo si debba per forza imporre alla Chiesa. Ovviamente, se un Papa può commettere un errore insegnando qualcosa di nuovo, allora possono certamente sbagliarsi i cardinali, i vescovi ed i sacerdoti, quando esprimono le proprie opinioni ed i propri insegnamenti.

Quindi, quando la Madonna parla del “dogma della fede”, Ella ci indica “i pericoli che incombono sulla Fede” — e che incombono su “la vita del cristiano e dunque (la vita) del mondo”, per richiamare l'ammissione del Cardinale Ratzinger nel 1984. I pericoli incombono sulla Fede quando si arriverà a sottominare o negare le infallibili definizioni dogmatiche della Fede Cattolica; perché sono proprio queste definizioni le fondamenta stesse della Fede Cattolica, e quindi le fondamenta stesse della nostra salvezza, per usare le parole dell'omelia del Papa a Fatima nel 1982.

All'obiezione che i semplici sacerdoti o i laici debbano obbedire per forza ai prelati di alto rango come il Cardinale Ratzinger, o persino (nel caso di quegli esempi straordinari che abbiamo esaminato poco fa) al Papa, qualsiasi cattolico deve respondere: è per questo che esistono le definizioni infallibili. Solo confrontando una opinione o un insegnamento con una definizione infallibile si può sapere se l'insegnamento di qualcuno sia vero o falso — non si può giudicare dalla carica gerarchica che quella persona riveste nel clero. Come disse San Paolo: “Orbene se anche noi stessi od un angelo dal Cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema!” (Gal. 1:8) I fedeli possono persino arrivare a dare anatema ad un apostolo — ovvero a considerarlo un reietto della Chiesa, degno delle fiamme dell'inferno — se egli contraddice gli infallibili insegnamenti della Chiesa. Ecco perché i teologi furono in grado di correggere Papa Giovanni XXII nei suoi erronei insegnamenti dal pulpito; ed è per questo che i Cattolici di oggi hanno il diritto di discernere il giusto insegnamento da quello sbagliato, anche se hanno un rango inferiore rispetto al prelato che sta commettendo l'errore.

Il esempio storico di grande importanza si trova nel caso di un avvocato di nome Eusebio, il quale sconfessò pubblicamente Nestore, Arcivescovo di Costantinopoli e la figura di rango più alto dopo il Papa, secondo il quale Maria non era la Madre di Dio. Eusebio si alzò dal banco della chiesa il giorno di Natale, durante la Messa, e accusò Nestore di pronunciare eresie. Tutti gli altri preti e vescovi “di alto rango” erano rimasti in silenzio di fronte a questa chiara eresia di Nestore. Un laico aveva ragione e tutti loro erano in errore. Fu indetto il Concilio di Efeso per chiarire il dilemma, e fu solennemente ed infallibilmente definito il dogma per il quale Maria è la Madre di Dio. E dal momento che Nestore rifiutò di ritrattare, egli venne deposto e dichiarato eretico. Venne quindi scomunicato!

Per riassumere, la verità non è cosa che si possa valutare dal rango o dai numeri. La verità è ciò che Dio e il Suo Cristo hanno rivelato nella Sacra Scrittura e nella Tradizione, ovvero quello che è definito solennemente dalla Chiesa Cattolica, e quello che essa ha sempre insegnato — sempre, non solo dal 1965!

I disastrosi effetti dovuti alla
manomissione delle definizioni infallibili

La storia ci porta un altro esempio eclatante di quello che può succedere alla Chiesa quando anche un solo suo dogma viene contraddetto su vasta scala. L'eresia ariana causò una confusione catastrofica nella Chiesa dal 336 al 381 d.C. L'Arianesimo era stato condannato nel 325, ma nel 336 cominciò a diffondersi di nuovo. Proprio a partire dal 336, l'eresia era riuscita a portare a sé ben il 90% dei vescovi, prima che fosse sconfitta definitivamente circa cinquant'anni dopo. Nella confusione e perdita di Fede che ne risultarono, persino il grande Sant'Atanasio fu “scomunicato” dal Papa nel 357. Nel 381 l'Arianesimo era stato sconfitto dal Primo Concilio di Costantinopoli. Tuttavia, fu ancora assai potente e pernicioso tra il 360 ed il 380. I risultati furono del tutto devastanti per la Chiesa.

La crisi ariana ha probabilmente molto da dirci sui possibili contenuti della parte mancante del Terzo Segreto. Uno dei motivi per cui gli ariani ebbero successo per qualche anno, fu perché essi erano riusciti ad attaccare, “con successo”, un dogma che era stato precedentemente pronunciato solennemente ed infallibilmente dal Concilio di Nicea, nel 325 — ovvero che Cristo è Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero. Generato e non creato; consostanziale al Padre. Questa definizione solenne ed infallibile è contenuta nel Credo di Nicea, che professiamo tutte le domeniche a Messa.

Gli ariani mutarono la definizione, facendo in modo che molti “fedeli” chiedessero di sostituirla con una falsa definizione, non infallibile. Nel 336 gli ariani rimpiazzarono la parola greca Homoousion con un'altra Homoiousion. La parola Homoousion vuol dire in pratica “consostanziale” con il Padre. Perché il Dio Figlio sia consostanziale con il Padre, il Figlio non deve essere solo Dio ma anche lo stesso Unico Dio come il Padre, cosicché la sostanza del Padre è la sostanza del Figlio, anche se la persona del Padre non è la Persona del Figlio. Così, sono tre le Persone in un Dio — Padre, Figlio e Spirito Santo — ma c'è solo un Dio, con un'unica sostanza, in tre Persone distinte. Questo è il mistero della Trinità. La nuova parola Homoiousion, tuttavia, significa “di sostanza simile” al Padre. Così, la frase fondamentale del dogma — “consostanziale col Padre” — era stata cambiata in “di sostanza simile al Padre” o “come il Padre”.

Gli ariani crearono una grande confusione nella Chiesa aggiungendo solamente una lettera alla parla Homoousion per creare una nuova parola con un significato diverso: Homoiousion. Essi attaccarono una definizione solenne, pretendendo che la loro nuova definizione sarebbe stata migliore di quella definita solennemente. Ma ovviamente, la nuova definizione non era migliore della definizione solenne, dato che questa, promulgata solennemente dal Concilio di Nicea, era infallibile.

Aggiungendo una sola lettera ad una parola, gli ariani si erano sbarazzati di una definizione infallibile. Questo aprì le porte agli ariani ed si semi-ariani, e tutto ciò condusse ad una guerra aperta. La gente fu martirizzata, perseguitata, portata in esilio o a morire nei deserti, solo per un unico cambiamento di un unico dogma infallibile. Sant'Atanasio fu mandato in esilio per cinque volte dal Sinodo d'Egitto (e passò in esilio almeno 17 anni per questo). Ma aveva ragione, ed i vescovi eretici di quel Sinodo erano tutti in errore.

Le definizioni infallibili sono al di sopra di
qualsiasi erudizione o rango nella Chiesa

Perché Atanasio era certo di essere nella verita? Perché era rimasto fedele alla definizione infallibile, non ascoltando a quelli che affermavano qualunque cosa altra. La verità di una definizione Cattolica infallibile pronunciata solennemente non può venir negata da nessuno, qualunque carica stia ricoprendo e qualsiasi sia il suo grado di conoscenza. Anche gli elementi più umili tra i fedeli, attenendosi ad una definizione infallibile, sapranno di più dei teologi più “eruditi” che negano o sottominano tale definizione. Questo è lo scopo dell'insegnamento delle definizioni infallibili della Chiesa — renderci indipendenti dalle semplici opinioni di un uomo, per quanto sapiente, e per quanto alta sia la sua carica.

Quindi, nel 325, la solenne definizione data dal Concilio di Nicea era infallibile, ma molte persone allora non capivano pienamente che le solenni definizioni della Fede erano infallibili. In quest'epoca infatti, la Chiesa non aveva ancora emesso una solenne definizione per la quale le definizioni di Fede sono infallibili. Ma nel 1870, il Concilio Vaticano Primo definì, solennemente ed infallibilmente, il dogma dell'infallibilità delle definizioni solenni della Chiesa. Ora lo sappiamo, inequivocabilmente. Per l'ultima volta: le definizioni solenni sono infallibili — sempre.

Le definizioni infallibili subiscono un
attacco costante ai giorni nostri

In quest'epoca, quindi, non vi possono essere giustificazioni dal cadere nell'eresia e nel non sostenere più le definizioni solenni. Ma è proprio quello che accade oggi, come ai tempi di Ario. Gli uomini di Chiesa valutano le cose sulla base del Vaticano II invece di giudicare il Concilio Vaticano II sulla base delle definizioni infallibili. Essi hanno dimenticato che le definizioni infallibili, e non il Vaticano II, sono la base immutabile dalla quale si misura ogni dottrina, così come un metro serve a misurare le distanze in centimetri. Nessuno si sognerebbe di negare che il metro misura 100 centimetri. Così, la Chiesa non può decidere all'improvviso che il Vaticano II è il nuovo metro della Fede.

Dopo quest'analisi dettagliata, torniamo nuovamente al Terzo Segreto. Questo è il motivo per cui il Terzo Segreto inizia con il riferimento al dogma della Fede. Questo è il motivo per cui Suor Lucia ha affermato che il Terzo Segreto sarebbe stato “più chiaro” dopo il 1960. E noi tutti, è innegabile, stiamo vivendo nel periodo di calamità previsto dal Terzo Segreto. Come lo sappiamo? Perché la Vergine ci ha detto che il Segreto sarebbe stato “più chiaro” nel 1960 e ci ha detto che alla fine il Suo Cuore Immacolato Trionferà. Dal momento che questo Trionfo del Cuore Immacolato non si è ovviamente ancora realizzato, stiamo vivendo il periodo tra il 1960 ed il Trionfo finale — ovvero, il periodo di cui parla proprio la profezia del Terzo Segreto.

Quello che stiamo vivendo attualmente dopo il Concilio Vaticano II è un attacco, molto sottile ed indiretto, alle definizioni solenni della Chiesa. Il Vaticano II è stato un concilio cosiddetto pastorale, che non si è voluto esprimere con pronunciamenti solenni ed anzi — e secondo alcune persone — è andato contro alcune precedenti definizioni solenni ed infallibili. Ma il Concilio, come abbiamo visto, voleva essere “pastorale” proprio per evitare tali solenni definizioni, per evitare qualsiasi condanna di errori, come aveva dichiarato Papa Giovanni XXIII nel discorso d'apertura.

Cosa c'è di male in tutto ciò? Il fatto che per quel piccolo dettaglio di non voler dare definizioni solenni, è stata lasciata la porta aperta nel Concilio all'utilizzo di termini e concetti che potessero sottominare le definizioni solenni già esistenti — lo stesso trucco usato dagli ariani nel quarto secolo per portare discordia all'interno della Chiesa. Ed essi erano quasi riusciti nel sovvertire l'intera Chiesa.

La stessa cosa sta succedendo ancora sin dall'apertura del Concilio Vaticano Secondo. Ma i fedeli hanno un modo per risolvere il problema. Il Vaticano II non si è spinto fino ad esercitare il potere di esprimersi usando il suo supremo Magistero, di definire la dottrina o di condannare gli errori. Dato che non ha esercitato queste autorità, ogni cosa che è stata insegnata al Vaticano II che non sia stata precedentemente definita in modo infallibile, deve essere esaminata alla luce delle definizioni dogmatiche infallibili ed agli insegnamenti della Chiesa Cattolica.

Tuttavia, questo non accade più ai nostri giorni. La gente interpreta ormai la “Fede” sulla base del Vaticano II. E' proprio questo ciò di cui parlava la Madonna di Fatima, andando dritta al problema. Ella disse che il dogma della Fede sarebbe stato sempre conservato in Portogallo — ma chiaramente perso in altri paesi — dicendo a Suor Lucia che i suoi avvertimenti dovevano essere resi noti per il 1960, proprio nel momento in cui veniva annunciato il Concilio.

Questa conclusione è avallata dalle omelie tenute dal Papa a Fatima, nel 1982 e nel 2000. Nel 1982 il Papa affermò che le fondamenta della nostra salvezza venivano sottominate. Nel 2000, nella sua omelia in occasione della beatificazione dei Beati Giacinta e Francesco, Papa Giovanni Paolo II ci mise in guardia contro i pericoli che mettono a rischio la salvezza delle nostre anime, dicendoci che: “Il Messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all'umanità affinché non stia al gioco del ‘drago’, il quale con la ‘coda trascinava giù un terzo delle stelle del Cielo e le precipitava sulla terra’” (Ap. 12, 4). Ma di tutto questo, non vi è traccia alcuna nelle parti pubblicate del Messaggio di Fatima. Deve essere, pertanto, contenuto nel Terzo Segreto. Il Papa ci dice che il Terzo Segreto riguarda i pericoli per la Fede e che è direttamente coinvolto un terzo del clero Cattolico.17b

L'attacco viene dall'interno della Chiesa

Ci concentreremo ora su un altro particolare del Terzo Segreto. Il Papa ha fatto notare che l'attacco contro la Fede Cattolica proveniva dall' interno. Nel 1982 egli disse: “Può la Madre, Colei che con tutta la forza dell'amore che le deriva dallo Spirito Santo e desidera la salvezza di tutti noi, può Ella rimanere in silenzio mentre vede sottominate le fondamenta stesse della salvezza dei Suoi figli?” Il concetto di sottominare le basi implica un indebolimento delle fondamenta della nostra salvezza, dall'interno. Un nemico esterno della Chiesa la attacca dal di fuori, un infiltrato dal suo interno. In quest'ultimo caso, l'attacco è di solito sferrato di sorpresa, mentre le difese sono abbassate; colui che compie l'attacco è considerato “un amico”.

Quindi, Papa Giovanni Paolo II ci dice che la Fede Cattolica viene sottominata dall'interno (13 maggio 1982: “sottominate le fondamenta stesse della salvezza dei Suoi figli”) da parte del Clero Cattolico (13 maggio 2000: “un terzo delle stelle del Cielo”).

Concludiamo questa rassegna di testimonianza con altre due fonti dalle quali possiamo chiarire ancora di più quest'aspetto del Terzo Segreto. Nel 1963, la rivista tedesca Neues Europa rivelò quello che poteva essere parte del contenuto del Terzo Segreto: cardinale contro cardinale e vescovo contro vescovo. Sappiamo quel che disse il Cardinale Ottaviani, il quale anche lui ha letto il Terzo Segreto, quando gli venne chiesto se fosse il caso di ripubblicare l'articolo del Neues Europa; egli disse con grande enfasi: “pubblicatene 10.000, 20.000, 30,000 copie!”;18 l'affermazione è ancora più sorprendente proprio perché proviene dal Cardinale Ottaviani, un uomo dalla personalità fredda e sorvegliata e che fu sempre piuttosto scettico sulla maggior parte delle apparizioni.

Quindi abbiamo la testimonianza di Padre Malachi Martin sul messaggio di Garabandal. Per Padre Martin, il messaggio di Garabandal contiene il Terzo Segreto, o comunque parti di esso. Egli conosceva il Terzo Segreto, dato che lo aveva letto, ed aveva letto anche quello di Garabandal: ed affermò che la Madonna era apparsa a Garabandal nel 1961 proprio per rivelare il Terzo Segreto, dato che il Vaticano aveva deciso di non rivelarlo nel 1960. Qual è il messaggio di Garabandal? Esso dice, tra le altre cose: “molti Cardinali, vescovi e sacerdoti sono sulla via dell'inferno e stanno ‘trascinando’ tante anime con loro”. Anche qui torna il concetto di trascinare le anime all'inferno. La stessa terminologia appare nelle parole di Suor Lucia, quando diceva a Padre Fuentes che: “Il diavolo sa che i religiosi ed i sacerdoti che rinnegano la loro bella vocazione trascinano con se molte anime all'inferno”,19 e nelle parole del Papa, durante l'omelia del 13 maggio 2000, nella quale si riferisce alle parole del Libro dell'Apocalisse, in cui la coda del drago trascina via un terzo delle stelle (delle anime consacrate) dal Cielo.

Le apparizioni di Garabandal non sono state approvate in via ufficiale, ma il vescovo che ha giurisdizione su Garabandal — ovvero il Vescovo di Santander — ha affermato che esso non contiene niente di contrario alla Fede Cattolica.

L'attacco consiste in cattive
azioni e cattiva dottrina

Qui se deve notare che un membro del clero (ma anche un laico) è buono o cattivo, non lo si può discernere solo da quello che dice o non dice a parole per difendere la Fede. Inoltre di paragonare gli insegnamenti (ovvero le parole) di un prete, un vescovo, un cardinale o di un Papa a quelli infallibili del Magistero, bisogna vedere se quella persona sta anche comportandosi seguendo le pratiche ortodosse della Chiesa Cattolica per mezzo delle parole (pronunciate e scritte), delle sue azioni e della propria condotta di vita Cristiana. Bisogna sapere se quella persona (sia esso un prete, un vescovo, un cardinale o di un Papa) abbia compiuto delle Heteropraxis, cioè pratiche contrarie alla Fede, come ad esempio una mancanza di rispetto nei confronti di il Santissimo Sacramento.

La Fede può venire attaccata da certi comportamenti compiuti in maniera ovvia oppure più sottile. A determinate parole devono seguire determinati comportamenti. Noi sosteniamo la Fede mantenendo salde le dottrine con i nostri pensieri, le nostre parole ed i nostri scritti, ma anche agendo secondo le pie usanze della Chiesa, che ci aiutano nella nostra adesione alla Fede. Se si introducono dei nuovi pratiche in una parrocchia (o in una diocesi, o in una provincia ecclesiastica, o addirittura nell'intera Chiesa universale, cosa ritenuta possibile da alcuni Dottori della Chiesa) che danno l'impressione che una definizione di Fede deve non essere più creduta, il risultato di questa Heteropraxis sarà quello di scandalizzare le anima dei più semplice, anche di alcuni eruditi.

Per esempio, la definizione solenne del Concilio di Trento definisce infallibilmente ciò che Dio stesso ci ha assicurato ovvero che l'Ostia consacrata è veramente la Sua Presenza Reale — Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, insieme alla Sua Anima ed alla Sua Divinità. I protestanti hanno voluto negare questo dogma di Fede ed hanno cercato di influenzare altre persone in merito. Quindi hanno introdotto la pratica della Comunione nella mano (introdotta e diffusa originariamente dagli eretici ariani nel Quarto Secolo, per negare che Gesù fosse Dio). Tramite quest'azione simbolica, la loro negazione diventava palese a tutti.

Questa Heteropraxis viene oggi usata dai nemici della Chiesa per dare scandalo e confondere molti Cattolici, fino a far perdere loro la fede sulla Presenza Reale. Ecco perché la pratica di dare la Comunione nelle mani era stata proibita dalla legge universale della Chiesa per molti secoli, e in un certo senso lo è tuttora, ai giorni d'oggi. Il recente indulto (i.e. il permisso), concesso per poter aggirare contro il contenuto letterale di tale legge, viene dato a condizione che questa pratica non risulti nel indebolimento della Fede nella Presenza Reale e non faccia mancare il rispetto per la Presenza Reale. Ma purtroppo è proprio questo ciò che accade, come possiamo vedere ogni giorno quando assistiamo ad una tale Heteropraxis nelle nostre chiese.20

Le pratiche che sostengono la dottrina ortodossa vengono invece definite Orthopraxis (ciò è le pratiche Cattoliche ortodosse). Tra queste ricordiamo: il genuflettersi alla presenza del Santissimo Sacramento, distribuire/ricevere la Comunione sulla lingua, concentrarsi e venerare il Tabernacolo con il Santissimo Sacramento come punto primario di attenzione (e adorazione) al centro della santuario e il comportamento solenne del clero dentro il santuario,20a mostrare la giusta reverenza di fronte alla Presenza di Dio nel Sacramento dell'Eucaristia. Questi esempi di orthopraxis (atti ortodossi che mantengono salda la fede) sono a testimonianza della verità del Dogma che il Santissimo Sacramento è la Reale Presenza di Dio — Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, sotto forma di pane — così come del giusto rispetto degli uomini verso Dio.

Un esempio di Heteropraxis contro il dogma della Presenza Reale è la Comunione nelle mani. Questa forma di Heteropraxis dà l'erronea messaggio al fedele che il Santissimo Sacramento non sia così importante, che, Lo sia semplicemente pane, e contribuisce al concetto eretico secondo cui in Esso non vi è la Presenza Reale di Dio — Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, sotto forma di pane. Un altro esempio di questo tipo di Heteropraxis è la rimozione dal santuario del Tabernacolo contenente il Santissimo Sacramento — in genere viene spostato in una stanza laterale od in una nicchia; in questo modo il fedele può venerare e concentrarsi solamente sulla sedia del “celebrante” o del “presidente” dell'“assemblea”. Il messaggio viene dato in maniera sottile, ma purtroppo assai efficace: si da l'impressione che il celebrante sia più importante che il Santissimo Sacramento dell'Eucaristia. E dal momento che il presidente dell'assemblea rappresenta la gente, si ha l'errata impressione che Dio sia meno importante che le gente!

Questi esempi ci ricordano ancora una volta le parole di Papa Pio XII:

Supponiamo, caro amico, che il Comunismo [uno degli “errori della Russia” menzionati dal Messaggio di Fatima] sia solo uno degli strumenti più evidenti di sovversione usati contro la Chiesa e le tradizioni della Rivelazione Divina … Sono preoccupato per il messaggio che ha dato la Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere da parte di Maria sui pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima … Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato rinneghera il proprio Dio, in cui la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata in credere che l'uomo è diventato Dio ... Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: “Dove Lo hanno portato?”21

Dalle parole di Pio XII sembrerebbe che queste forme di Heteropraxis contro l'Eucaristia siano contenute nel Terzo Segreto di Fatima, dato che Pio XII le collega al Messaggio di Fatima ma esse non sono contenute in alcuna parte del Messaggio che è stato pubblicato. Ecco perché devono essere contenute nel Terzo Segreto — ovvero, nella parte di esso non ancora pubblicata. Pio XII afferma chiaramente che è la Madonna di Fatima che ci avverte contro “il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima”. Pertanto, il Terzo Segreto ci mette in guardia contro la falsa dottrina e l' Heteropraxis, in quanto veri e propri attacchi al “dogma della Fede”.

Gli attacchi includono la corruzione
morale del clero, a cui stiamo già assistendo

Dopo aver assistito allo scandalo mondiale della condotta sessuale di alcuni elementi del sacerdozio, non possiamo far finta di negare che vi sia un terzo tipo di attacchi condotti contro la Chiesa in questi tempi di crisi: la corruzione morale delle anime consacrate. La coda del drago spazza via dal loro stato di anime consacrate un terzo delle anime dal Cielo, non solo tramite l'eterodossia e l'Heteropraxis ma anche con l'immoralità. Le parole di Suor Lucia a Padre Fuentes erano chiare:

E' per questo che il diavolo fa di tutto per corrompere le anime consacrate a Dio, perché in questo modo riuscirebbe a fare abbandonare le anime dei fedeli dalle proprie guide spirituali e quindi potrebbe assoggettarle ancora più facilmente.

Quello che affligge maggiormente il Cuore Immacolato di Maria ed il Cuore di Gesù è la caduta delle anime di religiosi e sacerdoti. Il diavolo sa bene che i religiosi ed i sacerdoti che vengono distolti dalla loro bella vocazione, trascinano con sé tante anime all'inferno.

Oggi assistiamo ad una diffusa corruzione morale tra il clero Cattolico, che si manifesta sotto forma di scandali sessuali di natura ignobile nelle diocesi del Nord America, d'Europa e d'Africa. La coda del drago ha trascinato tanti elementi del clero nelle profondità della più abbietta immoralità.

Per questo motivo sta venendo a mancare la credibilità di tanti preti che onorano i propri voti e mantengono salda la propria e l'altrui fede, e con loro viene a mancare la fiducia nella Chiesa come istituzione. Anche se esiste la buona dottrina e la buona pratica, i benefici che ne risultano vengono azzerati dal momento che la corruzione morale strumentalizzata dai nemici della Chiesa, sottomina la stessa credibilità della Chiesa stessa agli occhi di numerose persone.

Chi è il responsabile?

La domanda che bisogna porsi è: chi è colui che viene indicato dal Terzo Segreto come responsabile dell'sottominare della Fede attraverso l'eterodossia, l'Heteropraxis, la corruzione morale e la caduta delle anime consacrate? Per prima cosa, sono i membri dell'apparato Vaticano stesso. Tenendo a mente ancora una volta le parole del Cardinale Ciappi, teologo ufficiale di Papa Giovanni Paolo II, per cui “nel Terzo Segreto viene predetto, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa inizierà dai suoi vertici”. Così, la responsabilità è tutta e principalmente degli uomini all'interno del Vaticano. In questo, possiamo vedere il compimento del Terzo Segreto ed anche dell'avvertimento di San Pio X, nella sua enciclica Pascendi del 1907, dove scriveva: “che i fautori dell'errore già non sono ormai da ricercarsi fra i nemici dichiarati; ma ... si celano nel seno stesso della Chiesa, tanto più perniciosi quanto meno sono in vista”. Questi nemici sono laici e sacerdoti “tutti anzi penetrati delle velenose dottrine dei nemici della Chiesa”, e che si autoproclamano “per riformatori della Chiesa”.22

San Pio X insiste poi:

Per verità non si allontana dal vero chi li ritenga fra i nemici della Chiesa i più dannosi. Imperocché, come già abbiamo detto, i lor consigli di distruzione non li agitano costoro al di fuori della Chiesa, ma dentro di essa; ond'è che il pericolo si appiatta quasi nelle vene stesse e nelle viscere di lei, con rovina tanto più certa, quanto essi la conoscono più addentro”.23

Nei Seminari e nelle Università cercano di ottenere cattedre da mutare insensibilmente in cattedre di pestilenza.24

Fa dunque mestieri di uscir da un silenzio, che ormai sarebbe colpa, per far conoscere alla Chiesa tutta chi sieno infatti costoro che così mal si camuffano.25

Ma come possiamo sapere quale parte del clero sia quel terzo delle stelle cui alludeva Papa Giovanni Paolo II? Come facciamo a sapere quali sono i difensori dell'errore? La risposta risiede, ancora una volta, in ciò che è stato definito infallibilmente. Coloro che mantengono salda la fede, che credono nella dottrina di Gesù, sono amici. (Ap. 12:17) Coloro che non lo fanno, sono i nostri nemici. Come disse il Signore “Dai loro frutti, li riconoscerete”. (Mt. 7:16). Si può capire di chi fidarsi se questa persona crede e segue la Fede Cattolica così come è stata definita infallibilmente dalle definizioni solenni. Un altro segno è dato dal fatto se essi vivano o meno la loro Fede Cattolica, dal loro comportamento.

In conclusione, quando Papa Paolo VI affermava nel 1967 che “il fumo di Satana è entrato nel Tempio di Dio” e nel 1973 che “l'apertura al mondo è diventata una vera e propria invasione del pensiero secolare all'interno della Chiesa”, egli stava solo confermando i contenuti del Terzo Segreto; così ha fatto anche Papa Giovanni Paolo II nelle sue due affermazioni, più caute, nel 1982 e nel 2000. La seconda parte del Grande Segreto ci hanno avvertito del diffondersi degli errori della Russia in tutto il mondo. Il Terzo Segreto, nella sua interezza, è sicuramente l'avvertimento celeste che questi errori entreranno nella Chiesa stessa, soprattutto per mezzo dell'“apertura al mondo” cominciata col Vaticano II. L'infiltrazione di elementi Massonici, comunisti, neo-modernisti e omosessuali nella Chiesa viene vista alla luce dei disastrosi risultati che comportano le loro azioni e la perdita di Fede che ne risulta per i Cattolici praticanti.

A coloro che sorridono all'idea che un tale disastro abbia corrotto una grande parte umana della Chiesa odierna, possiamo solo rispondere che sono ciechi, e che hanno ignorato la storia stessa della Chiesa, dato che qualcosa di assai simile è già successo prima. Abbiamo fatto riferimento in precedenza a ciò che scrisse il Cardinale Newman sull'eresia ariana. Citando più approfonditamente quel passaggio, che si trova nel suo libro Consultare i fedeli sugli argomenti dottrinali, si giunge alla conclusione che lo stato della Chiesa ai giorni d'oggi non è poi così diverso da allora:

La grande parte dei vescovi ha fatto fiasco nelle sue professioni di Fede … Essi parlarono vagamente, l'uno contro l'altro; non vi fu più niente, dopo Nicea, che fosse fermo, invariato, e solenne, per almeno sessant'anni. Furono tenuti dei falsi Concili, vennero nominati dei vescovi inaffidabili; si era in uno stato di debolezza, di paura per le conseguenze delle proprie azioni, di malgoverno, di allucinazioni, di perdita della speranza in ogni angolo della Chiesa Cattolica. I pochi che rimanevano fedeli venivano gettati in discredito e mandati in esilio; chi rimaneva erano gli ingannatori e gli ingannati.26

Il centro dell'analisi del libro del Cardinale Newman è che furono i laici, attenendosi strettamente ai dogma di Fede definiti infallibilmente, insieme a qualche buon vescovo come Sant'Atanasio, a mantenere viva la Fede durante la crisi ariana. La stessa cosa accade oggi.

Una delle grandi differenza tra la crisi ariana e quella attuale, è che la Vergine Maria ci ha dato un avvertimento molti anni prima che questa crisi si verificasse, ma ci ha anche dato i mezzi per evitarla tramite le Sue richieste a Fatima. L'elemento chiave del crimine commesso contro l'umanità e contro Fatima risiede proprio in questo: nell'aver privato la Chiesa degli avvertimenti contenuti nel Terzo Segreto, nell'aver nascosto la profezia di apostasia, rendendo colpevoli i veri promotori di quel nuovo orientamento della Chiesa permettendole di essere invasa dai suoi nemici, di aver quindi — di fatto — impedito ai fedeli di capire la cause di tutto ciò e di averli privati delle armi necessarie per combattere.

Ma questo tentativo è fallito. Il Messaggio di Fatima non è stato dimenticato; dubbi sempre più crescenti sorgono tra i fedeli circa la presunta rivelazione completa del Terzo Segreto. Avendo riconosciuto questa loro leggerezza, i membri dell'apparato Vaticano che abbiamo già identificato, hanno cercato un altro modo per seppellire il Segreto, il 17 novembre 2001, aggravando quindi il loro crimine contro la Chiesa e l'umanità. Vedremo nel prossimo capitolo di cosa si tratta.


NOTE

1) The Whole Truth About Fatima – Vol. III, p. 704.

2) Idem, p. 687.

3) Idem, pp. 705-706.

4) The Whole Truth About Fatima – Vol. III, pp. 822-823. Vedi inoltre la rivista Jesus, 11 novembre 1984, p. 79. Ed ancora The Fatima Crusader, n. 37, Estate 1991, p. 7.

5) The Whole Truth About Fatima – Vol. III, p. 676.

6) Contre-Réforme Catholique (CRC), dicembre 1997.

7) Vedi Padre Gerard Mura, “Il Terzo Segreto di Fatima: e' stato svelato completamente?”, sul periodico Cattolico (pubblicato da Transalpine Redemptorists, Orkney Isles, Scozia, Gran Bretagna) marzo 2002.

8) Ibidem.

9) Le parole tra parentesi di questo paragrafo sono ora inserite nella professione di fede Tridentina per ordine di Beato Papa Pio Nono tramite decreto promulgato dal Sant'Uffizio il 20 gennaio 1877. (Acta Sanctae Sedis, X [1877], 71 ff.)

10) Nel sesto paragrafo dell'Enciclica Quanta Cura che è stata pubblicata insieme al Sillabo l'8 dicembre 1864, Beato Papa Pio Nono affermò solennemente che: “In tanta perversità adunque di prave opinioni, Noi, giustamente memori del Nostro Apostolico Officio, e grandemente solleciti della Santissima Nostra Religione, della sana dottrina, e della stessa umana società, abbiamo nuovamente stimato d'innalzare la Nostra Apostolica voce. Pertanto tutte e singole le prave opinioni e dottrine ad una ad una in questa lettera ricordate con la Nostra Autorità Apostolica riproviamo, proscriviamo e condanniamo; e vogliamo e comandiamo, che da tutti i figli della Chiesa cattolica s'abbiano affatto come riprovate, proscritte e condannateo.” (enfasi aggiunta) Preso da <http://web.tiscali.it/pionono/quanta_cura.htm>.

11) Cardinale Joseph Ratzinger, Principles of Catholic Theology, (Ignatius Press, San Francisco, 1987) pp. 381-382.

12) Idem, p. 380.

13) L'Accordo di Balamand, n. 30, 23 giugno 1993.

14) Vedi nota n. 10 di questo capitolo.

15) Concilio Vaticano I – 1870, vedi Denzinger (Dz.) 1836.

16) Concilio Vaticano I – 1870, vedi Denzinger (Dz.) 1800.

17) Tramite la sua negligenza, Papa Onorio è stato in gran parte responsabile per la diffusione dell'eresia monotelita, affermando che c'è una sola volontà in Cristo, la volontà divina – un errore che nega implicitamente la doppia natura Divina ed umana, vero Dio e vero uomo, di Gesù Cristo. Anche se lo affermava in un senso Cattolico, e cioè che non vi può essere un conflitto tra il volere divino e quello umano in Cristo. Tuttavia, il modo in cui formulò il suo pensiero permise agli eretici Monoteliti che c'era una sola volontà in Cristo, e che il Papa concordava con la loro tesi.

17a) Giovanni XXII (1316-1334), tuttavia, un Papa assai erudito il quale condannò tra gli altri i Valdesi, Jean Pouilly, Marsilio da Padova ed Eckhard, nel 1331 e nel 1332 affermò che i beati defunti non avrebbero partecipato alla visione Beatifica fino al Giorno del Giudizio Universale. Nel 1333 scrisse persino un libro sull'argomento e lo spedì all'università di Parigi. Il re di Francia chiese l'intervento dell'Inquisizione ed il 3 gennaio 1334, il Papa si sottomise e in punto di morte ritrattò solennemente, lasciando la decisione finale al suo successore, Papa Benedetto XII (D.S. 1000).

17b) Padre Herman Bernard Kramer, Il Libro del Destino, (Prima edizione 1955, ripubblicato da TAN Books and Publishers, Inc., Rockford, Illinois, USA, 1975) pp. 280-284.

18) La testimonianza personale di Mons. Corrado Balducci, ora in pensione, data a Padre Nicholas Gruner, a Christopher Ferrara e ad altri testimoni. Questo fatto viene ricordato anche nel libro di Marco Tosatti Il Segreto Non Svelato (Edizioni Piemm, Casale Monferrato, maggio 2002), p. 86.

Marco Tosatti scrive: “Padre Mastrocola, direttore di un foglio religioso, «Santa Rita», chiese al Cardinale Ottaviani il permesso di riprendere l'anticipazione fatta da «Neues Europa». La risposta fu incoraggiante, ma alla luce dello «svelamento» del segreto del 26 giugno 2000, imbarazzante. «Fatelo, fatelo pure» — rispose il porporato custode del Terzo Segreto — «pubblicatene quante copie vi pare, perché la Madonna voleva che fosse reso noto già nel 1960». E di quel testo parlò anche la Radio Vaticana nel 1977, nel decennale del viaggio di Paolo VI a Fatima. Il testo di «Neues Europa» conobbe grande fortuna, e venne ripreso persino il 15 ottobre 1978 dall' Osservatore Romano.”

19) Vedi Francis Alban, Fatima Priest, prima edizione (Good Counsel Publications, Pound Ridge, New York, 1997) Appendice III, “Una profetica intervista con Suor Lucia di Fatima”, p. 312. Vedi inoltre The Whole Truth About Fatima – Vol. III, pp. 503-510 per il testo di quest'intervista, insieme ad altre spiegazioni di Frère Michel.

20) Vedi Fatima Priest, 1° e 2° edizione, Appendice V, “Riguardo alla Comunione sulla mano.” Vedi inoltre The Fatima Crusader, n. 28, giugno-luglio 1989, pp. 33ff, 34ff, 36ff; The Fatima Crusader, n. 29, set-nov 1989, p. 16; e The Fatima Crusader, n. 7, primavera 1981, p. 11.

20a) Vedi pagina 362.

21) Papa Pio XII, citato nel libro Pio XII Devant L'Histoire, pp. 52-53.

22) Papa San Pio X, Pascendi Dominici Gregis, par. n. 2.

23) Idem, n. 3.

24) Idem, n. 61.

25) Idem, n. 3.

26) John Henry Newman, On Consulting the Faithful in Matters of Doctrine (Kansas City, Sheed and Ward, 1961) p. 77.

fonte:http://www.ilsegretoancoranascosto.it/

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